Sono stati presentati all’ESMO, congresso della Società Europea di Oncologia, dati che mostrano la validità di lurbinectedina, in combinazione con pembrolizumab, nel carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC) in seconda linea, risultati supportati da un profilo di sicurezza adeguato.

Antonio Calles, medico specialista presso l’Hospital General Universitario Gregorio Marañón di Madrid, ha commentato le conclusioni dello studio LUPER sul trattamento con lurbinectedina di PharmaMar in combinazione con pembrolizumab nel carcinoma polmonare SCLC sostenendo che questa combinazione rappresenta un efficace trattamento per quanti non avevano ricevuto una precedente immunoterapia. In alcuni casi, si sono ottenute risposte profonde e durature, senza segni di tossicità, con tasso di risposta del 46,4%. Inoltre, la sopravvivenza media libera da progressione (PFS) è stata significativamente più lunga per i pazienti sensibili al platino. Questi risultati sono considerati promettenti, considerando che il trattamento approvato per il SCLC negli ultimi vent’anni ha un tasso di risposta solo del 20%, oltre a una tossicità significativa.

Durante il congresso di Madrid, verrà presentato anche uno studio randomizzato, multicentrico di fase III, che mostra i dati finali di sopravvivenza globale per la combinazione doxorubicina e trabectedina nel trattamento di prima linea del leiomiosarcoma metastatico. I risultati sono stati commentati da Patricia Pautier, ricercatrice principale dell’Institut Gustave Roussy di Villejuif, Parigi.