I progressi nella ricerca biotecnologica hanno allargato i confini della medicina. Grazie alla combinazione di risonanza magnetica e intelligenza artificiale è ora possibile ottenere diagnosi precoci, precise, consentendo interventi tempestivi e mirati. L’automazione delle colture in vitro rende agevola lo sviluppo delle terapie. Questo approccio soppianta i modelli animali da laboratorio, permettendo una migliore comprensione delle reazioni e degli effetti delle nuove molecole cimentandole direttamente su tessuti umani.

 

Big data, staminali ingegnerizzate, nanofibre ibride: il futuro delle scienze della vita si riflette nei progetti vincitori di Early Bioneers assegnati nel corso dell’evento Living BioTech, Sharing Innovation, Caring People, che ha avuto luogo presso la Residenza dell’Ambasciatore del Belgio in Italia con Galapagos, manifestazione scaturita dal protocollo d’intesa congiunto, sancito con l’obiettivo di favorire il confronto su ricerca e innovazione in ambito sanitario.

 

I segni del progresso sono presto detti: le terapie cellulari risultano più sostenibili in termini di costi e di tempistica per malattie come il cancro e le malattie degenerative. In oncologia l’impiego di nanofibre ibride consente di monitorare i flussi metabolici delle cellule all’interno del microambiente tumorale e sta emergendo come una tecnologia diagnostica promettente. Questo approccio permette di ottenere informazioni dettagliate, consentendo una diagnosi più accurata e una migliore selezione dei trattamenti per battere il cancro.

 

Menzioni d’onore per le Scienze della Vita sono state conferite ad Andrea Biondi dell’Università di Milano-Bicocca, a Concetta Quintarelli dell’Università di Napoli Federico II e a Giovanni Tria, presidente di Fondazione ENEA Tech e Biomedical. I premi Innovazione in sanità digitale assegnati da Agenas sono stati consegnati dal direttore generale Domenico Mantoan ai migliori progetti di digital health sviluppati e portati avanti sul territorio.

 

I riconoscimenti agli Early Bioneers sono andati a Elisa Ferrari di QuantaBrain, Lorenzo Coppadoro di TTOP True Tissue On Platform, Nicola Romanini dell’IRST, Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori Dino Amadori. Menzione speciale per l’innovatività a Valentina Onesto, CNR Nanotec.

 

Alberto Avaltroni, General Manager di Galapagos in Italia, ha messo in luce il ruolo delle biotecnologie per la salute e la medicina, come strumento per raggiungere obiettivi che fino a qualche anno fa parevano inimmaginabili, ha anche sottolineato l’importanza di continuare a investire in ricerca e sviluppo per mantenere la competitività a livello globale e garantire l’accesso ai trattamenti innovativi alle persone che ne hanno bisogno.

 

“La partnership tra l’Ambasciata del Belgio in Italia e l’azienda belga Galapagos rappresenta un passo avanti nella collaborazione concreta per l’innovazione biotecnologica al servizio dei pazienti”, ha dichiarato l’ambasciatore Pierre-Emmanuel De Bauw. “La leadership dell’ecosistema biotech in Belgio, dove il partenariato pubblico-privato e il forte sostegno pubblico attraverso incentivi fiscali hanno fatto scuola, si unisce all’eccellenza dei poli di ricerca e sviluppo italiani. La condivisione del know-how scientifico e un confronto continuo sulle best practices sono tratti distintivi di questo felice connubio.