Nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, sede del Senato, si è tenuto il convegno intitolato “Intergenerazionalità, risorsa per le comunità”. All’incontro hanno partecipato i co-presidenti dell’Intergruppo parlamentare qualità della vita nelle città Mario Occhiuto, Daniela Sbrollini e Roberto Pella (vicepresidente ANCI), Andrea Lenzi (presidente del comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita della presidenza del Consiglio dei ministri e presidente del Health City Institute), Luigi Mazzei (direttore generale Edwards Lifesciences Italia), Elvia Raia (presidente di Federcentri), Mariuccia Rossini (presidente del Silver Economy Network), Eleonora Selvi (presidente della Fondazione Longevitas), Federico Serra (segretario generale del Health City Institute e C14+), Miriam Severini (Kiwanis), Ketty Vaccaro (direttore area welfare e salute della Fondazione Censis) e l’invitata Maria Teresa Bellucci (viceministro del lavoro e delle politiche sociali).

 

Nell’occasione sono stati presentati i risultati italiani dell’indagine “Unifying Generations” di Edwards Lifesciences, che mira a misurare il contributo sociale ed economico degli ultrasessantacinquenni alla società e a raccogliere informazioni sulla percezione reciproca tra le generazioni più giovani e quelle più anziane, denatalità e ricambio generazionale. Il convegno, trasmesso anche in diretta streaming, è stato organizzato in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare qualità di vita nelle città, la Fondazione Longevitas, il Silver Economy Network, Edwards Lifesciences, il Health City Institute e C14+.

 

Secondo quanto riportato nella presentazione, l’Italia si conferma il Paese più vecchio d’Europa, con il 23,5% della popolazione che supera i 65 anni. Tale percentuale è destinata ad aumentare nei prossimi anni, raggiungendo oltre un terzo della popolazione totale entro il 2050. Spesso, questo cambiamento demografico viene percepito come un freno, creando un’immagine negativa del contributo degli over 65, che invece possono agire come una forza unificatrice nella società.

 

Durante l’incontro sono stati affrontati diversi temi, tra cui il ruolo della popolazione anziana nella società, l’esistenza o meno di un conflitto intergenerazionale, le possibili azioni per migliorare la coesione tra le diverse generazioni e i benefici della Silver Economy sul sistema paese.

 

Il 74 per cento degli over65 del nostro Paese aiuta economicamente figli e nipoti, il 37 per cento fa volontariato. Gli anziani sono un soggetto fondamentale nel welfare familiare e una componente attiva e propensa a partecipare alla vita sociale: a fronte dell’invecchiamento della popolazione, un sistema sanitario che sappia far fronte alle cronicità, migliorando soprattutto la qualità della vita delle persone, consente alla popolazione anziana di esercitare il proprio desiderio di partecipazione. E quello di dare il proprio contributo alla comunità, che di fatto è essenziale: l’85 per cento dei giovani giudica importante il sostegno fornito dagli anziani nella vita quotidiana.

 

«Il quadro che emerge dal rapporto presentato oggi offre elementi interessanti sul ruolo della popolazione anziana nella società e sul potenziale della solidarietà intergenerazionale, smentendo il luogo comune di un conflitto intergenerazionale e di una generazione più anziana che rappresenterebbe solo un peso per la società», dichiara Ketty Vaccaro, Direttore Area Welfare e Salute Fondazione Censis, «Il contributo sociale ed economico apportato dagli anziani appare chiaro, come anche l’apprezzamento da parte della generazione più giovane rispetto a questo contributo e il desiderio che le relazioni intergenerazionali, già molto presenti nel nostro Paese, siano incentivate. L’Invecchiamento della popolazione, che è un dato strutturale nel nostro contesto, va considerato ed affrontato in una chiave nuova, non solo sotto il profilo dell’equilibrio del welfare e delle innegabili necessità assistenziali ma anche come una conquista sociale ed una enorme potenzialità, che va supportata attraverso interventi che garantiscano una qualità di vita adeguata e facilitino la coesione intergenerazionale e tutti i benefici che ne derivano».

 

«Vivendo più a lungo e in maniera più sana, è importante trasformare la percezione della generazione più anziana», sottolinea Luigi Mazzei, Direttore Generale di Edwards Lifesciences Italia, «Il rapporto Unifying Generations, commissionato da Edwards Lifesciences, fa luce sul prezioso contributo sociale ed economico della popolazione anziana e dimostra l’importanza di proteggerne la salute e il benessere».