Promuovere la salute della collettività e, di pari passo, favorire la crescita dell’industria farmaceutica. Novartis ha presentato a Roma, negli spazi di Associazione Civita, un ambizioso piano di investimenti, 350 milioni di euro entro il 2025, imperniato su tre pilastri fondamentali: ricerca & sviluppo, terapie accessibili,  partnership per un futuro migliore. Tra i progetti di punta presentati figurano i radioligandi, l’ultima frontiera contro le neoplasie, e i farmaci a base di siRNA, capaci di silenziare geni specifici.

 

I radioligandi sono molecole che presentano una particella radioattiva, che svolge l’attività terapeutica, e una estremità in grado di riconoscere e legarsi alle cellule malate, presenti in diverse forme di cancro o anche in altre patologie.

 

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I farmaci siRNA sono un’altra tipologia di terapie selettive, così denominate dall’acronimo inglese (small interfering RiboNucleic Acid), si tratta di brevi sequenze a doppio filamento, generalmente 19-21 nucleotidi, che inibiscono l’espressione di geni attraverso l’attivazione del processo naturale di interferenza delle sintesi proteiche anomale nelle cellule.

 

Valentino Confalone, Country President, sottolinea l’impegno a concentrarsi su investimenti mirati all’innovazione, con un rafforzamento dei siti produttivi in Italia e l’avvio di partnership strategiche. Egli afferma che investire sul futuro della salute, e sulla crescita dell’Italia, è un dovere per un’azienda come Novartis, che è fortemente radicata sul nostro territorio, e guarda al domani.

 

L’ambizioso piano di investimenti prevede lo sviluppo di piattaforme tecnologiche d’avanguardia che incontrano le cinque principali aree della medicina moderna: cardiovascolare, immunologia, neuroscienze, tumori solidi ed ematologia. Un programma che sarà realizzato a livello nazionale, con un particolare impegno nei poli di eccellenza di Torre Annunziata e di Ivrea.

 

L’innovazione, ad ogni modo, come evidenzia Confalone, ha senso se raggiunge il paziente e risponde alle necessità emergenti. Pertanto, Novartis si pone al fianco delle istituzioni nazionali e regionali affinché i passi avanti nella ricerca siano accompagnati da un accesso equo e tempestivo alle cure. L’azienda sottolinea l’importanza di coinvolgere tutti i partner per il futuro, comprese le istituzioni, le società scientifiche, le associazioni di pazienti e i cittadini di domani.

 

In questa ottica, l’evento di presentazione del piano di investimenti è stata coronata dalla formalizzazione di un protocollo di intesa con il Consiglio Nazionale dei Giovani. Questo accordo rappresenta un primo passo per portare il tema del futuro della salute e delle trasformazioni necessarie nel dibattito politico in modo più ampio e inclusivo possibile.

 

Sostenibilità del Servizio Sanitario

 

La sostenibilità dei servizi sanitari in Italia preoccupa la collettività, compresi i medici. Secondo un’indagine demoscopica condotta da AstraRicerche per Novartis Italia, si teme per la tenuta del sistema a causa delle pressioni sempre maggiori sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN), l’incremento dei casi di tumore diagnosticati e l’impatto legato agli stili di vita poco salutari. Tuttavia, si ha fiducia nelle innovazioni tecnologiche, nelle competenze del personale sanitario e nella capacità delle nuove generazioni di ripensare il welfare in termini moderni.

 

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L’indagine rivela che il 50% dei medici italiani interpellati si dicono convinti che le condizioni di salute della popolazione peggioreranno nell’arco di cinque anni, e il 61% ritengono che nell’arco dei prossimi 20 anni il sistema salute potrebbe addirittura rivelarsi insostenibile e perdere il suo impianto universalistico. “Questo rapporto riflette un pessimismo che è sicuramente influenzato dalla difficile congiuntura che stiamo attraversando, ma sottolinea anche la necessità di un cambiamento di fronte alle sfide presenti e future”, ha dichiarato Valentino Confalone, di Novartis Italia.

 

Secondo l’indagine, le preoccupazioni relative alla sostenibilità derivano dalle crescenti pressioni sul Servizio Sanitario Nazionale (41%), l’incremento delle diagnosi di tumore (43%) che richiedono l’attivazione di terapie costose per lunghi periodi di tempo. Pesano anche le previsioni sull’incidenza delle cronicità, aggravate da stili di vita poco salutari (40%) e dai disturbi mentali come l’ansia e la depressione (37%). Inoltre, un 64% degli italiani interpellati dichiara di temere per il futuro dei più giovani, in particolare le fasce economicamente svantaggiate (74%), disoccupati e pensionati (69%).

 

Tuttavia, ci sono anche ragioni per essere ottimisti. I progressi tecnologici e scientifici, in particolare l’innovazione nella diagnostica e nella farmaceutica, insieme alla diffusione di pratiche come l’assistenza domiciliare e lo sviluppo di partnership pubblico-privato (72%), offrono una speranza di sostenibilità per il futuro.

 

È fondamentale che ricercatori, medici, infermieri, cittadini, aziende farmaceutiche, istituzioni e associazioni pazienti lavorino insieme per migliorare la tenuta dei servizi sanitari in Italia. Solo attraverso una collaborazione e una visione comune, sarà possibile affrontare le sfide che ci aspettano e garantire una salute migliore per tutti.