Onconauti, sostegno integrato ai pazienti in cura per tumore

La platea di pazienti oncologici che hanno ottenuto una stabilizzazione o cronicizzazione della malattia tumorale è in costante aumento in Italia, arrivando a circa 3 milioni e 600mila individui. Sono tutte persone che necessitano di sostegno clinico, psicologico e sociale, con servizi accessibili anche dal territorio. È da questa esigenza che nasce il progetto di […]

La platea di pazienti oncologici che hanno ottenuto una stabilizzazione o cronicizzazione della malattia tumorale è in costante aumento in Italia, arrivando a circa 3 milioni e 600mila individui. Sono tutte persone che necessitano di sostegno clinico, psicologico e sociale, con servizi accessibili anche dal territorio. È da questa esigenza che nasce il progetto di interventi integrati dell’Associazione Onconauti.

 

Follow up oncologico, che cos’è

Il modello sperimentale di follow up oncologico applicato a Bologna si basa su tre elementi principali: l’invio dei pazienti dagli ospedali agli ambulatori di oncologia territoriale tramite modalità telematica, la personalizzazione degli esami di screening e l’introduzione di trattamenti integrati. Secondo Stefano Giordani, responsabile scientifico dell’Associazione Onconauti, è fondamentale che la presa in carico avvenga sul territorio, nelle case di comunità, e che sia personalizzata. Con il termine follow up oncologico si intende un programma di monitoraggio e assistenza domiciliare a completamento delle terapie anticancro. Questo programma deve prevedere visite di controllo periodiche con il medico specialista, esami, analisi del sangue e altre procedure diagnostiche specifiche per rilevare eventuali segni di recidiva o effetti collaterali del trattamento. L’obiettivo principale del follow up oncologico è di individuare tempestivamente eventuali problemi e fornire un’adeguata assistenza per garantire il miglior risultato possibile nel lungo termine per i pazienti sopravvissuti al cancro o in via di guarigione.

 

Prevenzione e trattamento

La prevenzione mirata è un aspetto cruciale del follow up oncologico. Non si tratta solo di escludere la presenza di recidive del tumore, ma anche di aiutare i pazienti a migliorare il loro stile di vita. Pratiche quali l’attività fisica regolare e il controllo del peso possono ridurre notevolmente il rischio di recidiva e prevenire l’insorgenza di tumori secondari su altri organi. Inoltre, è importante gestire adeguatamente le eventuali conseguenze collaterali tardive innescate dai trattamenti oncologici.

 

Laboratorio sperimentale Onconauti

Il congresso dell’Associazione Onconauti si è posto l’obiettivo di stimolare un confronto tra medici, pazienti, esperti di trattamenti integrati e istituzioni sulla necessità di innovare il modello organizzativo del follow up oncologico. Si propone l’apertura di un laboratorio sperimentale per individuare nuove modalità di presa in carico tra ospedale e territorio, con le reti di associazioni di pazienti come elemento di connessione tra i due ambiti. Si è discusso anche del ruolo della telemedicina e dell’intelligenza artificiale come strumenti per facilitare la presa in carico integrata.

 

Allungamento della vita attiva

L’obiettivo dell’Associazione Onconauti è attuare il piano oncologico nazionale, seguendo le linee guida nazionali e internazionali sui trattamenti integrati. Non solo questi trattamenti migliorano la qualità di vita dei pazienti, ma possono anche contribuire ad allungare la sopravvivenza con una buona qualità della vita. Ad esempio, per i tumori di prostata e mammella, che rappresentano la metà dei pazienti in follow up, si stima che riducano il rischio di recidiva del 30% e aumentino significativamente la sopravvivenza. È importante diffondere la consapevolezza che i tumori secondari sono da mettere in conto, e i percorsi integrati possono aiutare a prevenirli.

 

L’umanizzazione delle cure

Infine, non bisogna dimenticare il valore centrale dell’umanizzazione delle cure. Oltre ai trattamenti medici, è fondamentale offrire supporto psicologico e una serie di attività integrative come sedute di yoga, agopuntura, riflessologia e Qi Gong. È inoltre necessario fornire informazioni ed esperienze per adottare uno stile di vita sano, inclusa un’alimentazione adeguata e attività fisica regolare. In caso di necessità specifiche, è prevista anche la possibilità di consultare fisioterapisti o specialisti mirati.

 

Elementi di novità

Il modello Onconauti proposto dall’Associazione, così come descritto dai report dell’ufficio stampa Diessecom di Daniel Della Seta, che ha dato copertura mediatica al congresso celebrato in questi giorni presso gli Istituti Rizzoli di Bologna, evento presieduto da Stefano Giordani e Antonio Maestri, è un progetto innovativo che punta a migliorare la qualità della vita dei pazienti sottoposti a trattamenti oncologici. La ricerca sul cancro e l’umanizzazione delle cure sono aspetti fondamentali per garantire un futuro migliore a quanti affrontano la malattia. Lavorando insieme, ospedali, territorio, pazienti e istituzioni possono fare la differenza nella vita di milioni di persone.