Al congresso nazionale dei medici di famiglia Fimmg, tenutosi a Villasimius, sono emerse questioni di scottante attualità e sono state avanzate precise richieste alla politica volte al potenziamento e alla valorizzazione del sistema sanitario, mettendo in luce il ruolo di pubblica utilità della medicina generale nei confronti della popolazione.

Tra i protagonisti del congresso spicca la figura di Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg, che ha sottolineato l’importanza di riconoscere alla medicina generale la sua dimensione di impresa solidale. In termini numerici, la categoria porta in dote oltre 60mila studi che hanno fatto fronte a oltre 600 milioni di consultazioni in un anno, a fronte di un numero di accessi ai pronto soccorso nell’ordine di 14 milioni e 500mila. Le statistiche informano che il 25% degli assistiti sono ultra65enni con patologie cronico-degenerative, mentre il 17% risiede in comuni con meno di cinquemila abitanti.

 

Orazio Schillaci, ministro della Salute, ha evidenziato l’importanza di utilizzare le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per potenziare e migliorare l’assistenza territoriale. Egli ha sottolineato il contributo fondamentale dei medici, che si trovano in prima linea, la necessità di rafforzare la presenza e i servizi sul territorio in modo da fornire risposte a una popolazione sempre più anziana e fragile.

 

Una delle scommesse da affrontare è quella di rendere la medicina generale più attrattiva per i giovani neolaureati abilitati, individuando modalità per passare dall’attuale corso di formazione regionale a una vera e propria scuola di specializzazione. Il ministro ha inoltre ricordato l’importanza del progetto delle case di comunità, secondo il modello hub & spoke, come strumento per valorizzare l’attività clinica dei medici e ridurre il carico burocratico.

 

Alberto Oliveti, presidente dell’ente di previdenza Enpam, ha sottolineato da parte sua i punti di forza dell’aggregazione tra i sanitari. Oliveti ha evidenziato la necessità di invertire la logica che vede troppo spesso l’ospedale come luogo di primo accesso e di favorire la fruibilità delle cure a livello domiciliare. Tuttavia, ha sottolineato che le 936 case di comunità finanziate dal PNRR non sono sufficienti e che è necessario promuovere soluzioni più vicine all’abitazione dei cittadini.

 

La trasformazione digitale e l’intelligenza artificiale stanno cambiando radicalmente l’approccio agli screening, ai controlli, alle analisi e agli accertamenti specialistici, fornendo ai medici di medicina generale strumenti che possono agevolare la loro attività. L’innovazione pone questioni cruciali come il rispetto dei dati personali dei pazienti e la necessità di difendersi dalla pirateria informatica. Questi temi sono stati al centro di una tavola rotonda, incentrata su privacy e cybersecurity, che ha visto la partecipazione di importanti figure come Fiorenzo Corti, vicesegretario della Fimmg, il direttore del dipartimento Futuro e Innovazione dell’Enpam e i legali dello studio Stefanelli & Stefanelli.

 

Durante il congresso si è posto l’accento anche sul problema delle liste d’attesa e sulla necessità di razionalizzare l’accesso a esami e visite specialistiche. È emersa l’idea di istituire un’autorità di controllo sulle liste d’attesa a livello regionale, accompagnata da una migliore remunerazione dei medici per accelerare lo smaltimento delle prestazioni all’interno del Servizio sanitario nazionale.

 

In conclusione, il congresso nazionale dei medici di famiglia FIMMG ha evidenziato l’importanza di potenziare e valorizzare l’offerta sul territorio, per garantire una migliore assistenza e ridurre le liste d’attesa. È necessario che la politica riconosca il ruolo sociale dei medici di famiglia, che costituiscono un pilastro fondamentale del sistema sanitario nazionale.