I TATUAGGI dei figli adolescenti mettono in allarme i genitori: il 78% degli adulti dice che lo vieterebbe se il proprio figlio gliene chiedesse uno. Oltre la metà teme che possano causare infezioni o cicatrici. Un genitore su dieci dice che lo potrebbe ammettere se il tattoo fosse occasionale, meglio se piccolo e nascosto. È quanto emerge da un sondaggio condotto negli Usa, all’università del Michigan, tramite interviste a un migliaio di genitori. Il 50% degli intervistati dice di temere che un datore di lavoro durante un colloquio di lavoro possa valutare negativamente i figli per via di un tatuaggio troppo appariscente, il 68% ritiene che in futuro ci si possa pentire dei tatuaggi, considerarli superati, antiestetici, non più in sintonia con il proprio vissuto. Una delle richieste che si afferma prevede un ruolo attivo dei pediatri, ai quali si vorrebbe demandare il compito di discutere dei potenziali rischi di salute.
ANCHE SE le complicazioni di natura sanitaria sono relativamente rare, dice l’indagine, è importante che i giovani siano consapevoli delle conseguenze della decisione di modificare l’aspetto esteriore del proprio corpo in modo permanente.
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