Malattie del fegato, la prevenzione parte dalla scuola

Al congresso della European Association for the Study of the Liver, EASL, si è svolto a Milano, gli epatologi italiani hanno portato idee e proposte innovative, che hanno riscosso un notevole interesse, tra queste un ciclo formativo divulgativo per gli studenti intitolato Love Your Liver. Un team dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, AISF, […]

Al congresso della European Association for the Study of the Liver, EASL, si è svolto a Milano, gli epatologi italiani hanno portato idee e proposte innovative, che hanno riscosso un notevole interesse, tra queste un ciclo formativo divulgativo per gli studenti intitolato Love Your Liver. Un team dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, AISF, ha visitato quattro scuole medie in altrettante città: Milano, Roma, Padova e Palermo. L’obiettivo era quello di avvicinare i giovani alla prevenzione. Ma che cosa è successo esattamente durante questo tour? Vincenza Calvaruso, Segretario Nazionale AISF, e Francesco Paolo Russo, External Affairs Councillor di EASL, hanno portato nelle scuole concetti pratici, illustrando il ruolo del fegato come centrale metabolica del nostro organismo. Hanno messo in luce i rischi ai quali il fegato è esposto a causa di comportamenti inadeguati: sovrappeso, abuso di alcol, fegato grasso e relative complicanze. E non finisce qui. Oltre alla parte teorica, gli studenti hanno partecipato alle sessioni interattive. Hanno posto domande interessanti e visualizzato il fegato durante una ecografia eseguita in classe, un’esperienza didattica coinvolgente senza precedenti. Le delegazioni presenti al congresso EASL di Milano, dall’Arabia Saudita al Canada, hanno mostrato grande interesse per queste attività didattiche e chiesto ulteriori informazioni per replicare il progetto nelle loro scuole.

 

Advocacy e ricerca scientifica

AISF è impegnata da oltre 50 anni nella ricerca, divulgazione scientifica e formazione dei giovani epatologi. Le malattie epatiche croniche si sviluppano silenziosamente, causando cicatrici progressive e cirrosi. Queste patologie si classificano al secondo posto, dopo la cardiopatia ischemica, in termini di anni di vita lavorativa persi a livello globale. Da qui la necessità di adottare comportamenti sani e consapevoli. “In tema di advocacy – ha sottolineato la professoressa Calvaruso – abbiamo condiviso a livello europeo le iniziative realizzate con l’associazione dei pazienti per favorire gli screening dell’Epatite C, l’appello per l’inserimento nei LEA dei test epatici ancora non disponibili, i rapporti tenuti con le istituzioni per la tutela dei paziente con epatopatia, il lavoro di redazione di un libro bianco sulle malattie epatiche a cui stiamo lavorando”. Particolarmente ricco è stato poi il contributo scientifico, con numerosi studi inediti presentati nelle sessioni che si sono susseguite nei quattro giorni di Congresso EASL. Tra gli approfondimenti proposti, uno studio di un gruppo di Modena ha portato i risultati di miglioramento della sarcopenia nel paziente con TIPS; un lavoro multicentrico con Bologna capofila ha illustrato la risoluzione dei casi di ascite nei pazienti che usano albumina a lungo termine. Sono stati esposti anche i risultati di uno studio condotto dal gruppo di Palermo relativi ai trattamenti con le nuove terapie per l’epatocarcinoma, che impattano significativamente sulla sopravvivenza del paziente. Sono stati poi analizzati i modelli di eradicazione capillare dell’Epatite C, dove l’Italia nonostante tante difficoltà si conferma un modello e mantiene il suo obiettivo di eliminazione dell’infezione entro il 2030.