La diastasi addominale è una malattia ancora poco conosciuta che affligge oltre 100mila donne in Italia ogni anno. Nonostante colpisca il 30% circa delle giovani madri dopo la gravidanza, viene spesso sottovalutata o ignorata, considerata erroneamente un problema solamente estetico. Questa condizione comporta un allargamento dei muscoli retti dell’addome, che tendono a separarsi e indebolire la parete addominale. Ciò può causare disturbi funzionali come mal di schiena, incontinenza urinaria e alterazioni della funzione gastrointestinale. Inoltre, la diastasi addominale può avere un impatto significativo sul benessere psicologico delle donne che ne soffrono, causando disagio e insicurezza nel proprio corpo.

 

Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di riconoscere ufficialmente questa malattia e garantire una corretta gestione clinica, è stato organizzato a Milano un convegno moderato da Federico Mereta, giornalista medico scientifico, durante il quale sono intervenuti numerosi autorevoli relatori, una giornata di aggiornamento promossa da Motore Sanità, col sostegno incondizionato di BD Becton Dickinson, medical company.

 

Postura e lombalgia

Michele Carlucci, direttore dell’Unità Operativa Chirurgia Generale, Urgenze e Pronto Soccorso dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e presidente dell’ISHAWS – Italian Society of Hernia and Abdominal Wall Surgery. ha sottolineato che la diastasi addominale, oltre a rappresentare un problema estetico, può causare veri e propri disturbi funzionali. Ha evidenziato in particolare come il cedimento della parete addominale possa influire sulla postura e causare lombalgia, mal di schiena, incontinenza urinaria e problemi gastrointestinali. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di considerare la qualità della vita delle pazienti e la sostenibilità economica dei trattamenti proposti.

 

Rosanna Tarricone, Associate Dean della SDA Bocconi School of Management e Professore Associato in Economia delle Pubbliche Amministrazioni, ha sottolineato l’importanza delle analisi economiche comparative nel processo decisionale di allocazione delle risorse. Ha evidenziato come il trattamento della diastasi addominale sia un esempio di intervento costo-efficace, e ha auspicato una maggiore diffusione di queste analisi nel contesto sanitario italiano.

 

Ernia della linea mediana

Pierpaolo Sileri, primario della Chirurgia Colonproctologica e Malattie Infiammatorie croniche Intestinali dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, ha confermato che la diastasi addominale è un problema crescente nella popolazione, ma viene spesso sottostimata. Alessandro Carrara, direttore dell’Unità Operativa Chirurgia Generale di Rovereto e Arco, ha evidenziato da parte sua che questa patologia colpisce quasi il 50% delle donne pluripare oltre i 50 anni, ha evidenziato come la diastasi addominale sia spesso associata a un’ernia della linea mediana, da qui l’importanza di un corretto inquadramento chirurgico e di un adeguato trattamento.

 

In conclusione, il convegno sulla diastasi addominale di Motore Sanità ha evidenziato l’importanza di riconoscere ufficialmente questa malattia e garantire un adeguato trattamento alle donne che ne soffrono. La diastasi addominale non è solo un problema estetico, ma può causare disturbi funzionali. È necessario sensibilizzare il mondo sanitario e gli economisti affinché questa malattia venga presa seriamente e vengano allocate le risorse necessarie per garantire un trattamento adeguato.