La valutazione multidimensionale dell’anziano in geriatria è uno studio individuale che prevede la raccolta di informazioni su vari aspetti della persona, ad esempio la forma fisica, le abilità cognitive, la socialità, la psicologia e l’emotività. Richiede una serie di valutazioni e test che permettono di ottenere una visione globale delle condizioni e dei bisogni dell’anziano.

 

Le nuove linee guida sulla valutazione multidimensionale sono state presentate per la prima volta dalla loro pubblicazione al 40° Congresso Nazionale della Simg, Società Italiana di Medicina Generale, a Firenze, alla presenta di oltre tremila medici di famiglia. La sessione intitolata fragilità & invecchiamento: un percorso di cura con denominatore comune è stata moderata da Pierangelo Lora Aprile e da Alberto Pilotto, con gli interventi di Alberto Magni, Claudia Piccioni, Nicola Vanacore, Nicola Veronese.

 

La valutazione di cui stiamo scrivendo serve a diverse finalità, prima di tutto quella di attribuire un punteggio ai vari problemi di salute che si palesano con l’età, e ottenere così un quadro generale oggettivo, su più livelli, descrittivo delle condizioni della persona anziana, comprendendo in questo senso le disabilità funzionali, i deficit cognitivi, le risorse familiari e socioassistenziali offerte dalle istituzioni sanitarie.

 

Promosse dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) e dalla Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (SIGOT), con il supporto metodologico dell’ Istituto Superiore di Sanità (ISS) e il contributo di altre 25 società scientifiche, le linee guida, pubblicate lo scorso 16 novembre, utilizzano scale diagnostiche collaudate. I principali vantaggi di questa valutazione sono la riduzione delle ri-ospedalizzazioni e dei trasferimenti in case di riposo, una gestione più agevole degli anziani a domicilio, la riduzione dei ricoveri inappropriati e una maggiore qualità dell’assistenza.

 

Queste procedure aiutano a stabilire quali sono i trattamenti mirati da consigliare per prevenire la perdita di autosufficienza. Ad esempio, la valutazione multidimensionale può suggerire l’utilizzo di farmaci specifici, precauzioni da adottare in ambito domestico e all’aperto, terapie occupazionali, attività motoria semplificata, programmi di riabilitazione o interventi psicologici.

 

Prevenire le complicanze e il declino funzionale è oggi possibile utilizzando gli strumenti diagnostici che aiutano a identificare i fattori di rischio. Con una diagnosi accurata e un intervento precoce, si possono prevenire o ritardare gli acciacchi legati alle cronicità, e il declino funzionale.

 

La valutazione multidimensionale comporta, per la corretta esecuzione, il coinvolgimento di un team interdisciplinare di professionisti, che lavorano insieme per fornire una visione integrata e coordinata della salute dell’anziano.

 

La figura chiave per l’attuazione delle linee guida è il medico di famiglia, che è il primo a entrare in contatto con gli anziani fragili. Grazie agli strumenti sviluppati dalla SIMG, si può valutare fin da subito il grado di fragilità dei pazienti. Questo nuovo approccio permette di guardare oltre le singole patologie, fornendo raccomandazioni chiare che devono essere seguite dalle cure primarie.

 

Strumenti per addetti ai lavori

Due degli strumenti raccomandati nelle Linee Guida sono il Multidimensional Prognostic Index (MPI) e il Resident Assessment Instrument for Home Care (RAI-HC). Il primo permette di eseguire stime di medicina predittiva, mentre il secondo si concentra sulla valutazione degli anziani che ricevono cure a domicilio. La SIMG ha sviluppato il Primary Care Frailty Index (PC-FI), un altro strumento che permette di identificare e classificare il grado di fragilità di un paziente in base ai dati presenti nella sua cartella clinica. Il Brief-MPI è invece una versione abbreviata e valida del MPI che può essere utilizzata per la valutazione nel contesto nelle cure primarie.

 

L’approccio multidimensionale è fondamentale per assicurare la continuità delle cure di cui gli anziani hanno bisogno. Con la presenza di percorsi dedicati si garantisce un approccio omogeneo e condiviso tra ospedale e territorio. Le nuove linee guida forniscono indicazioni chiare sui metodi e gli strumenti per attuare un nuovo modello organizzativo nel sistema socio-sanitario italiano, in base alle recenti leggi in favore delle persone anziane.

 

“I Medici di Medicina Generale – ha evidenziato Claudio Cricelli, Presidente Simg – sono i primi che sul territorio incontrano i pazienti fragili, possono quindi per primo comprendere l’entità della fragilità grazie agli strumenti già implementati. È inoltre online fino al 26 ottobre 2024 un progetto di formazione a distanza su queste stesse tematiche dal titolo “Radar: comorbidità, fragilità, valutazione multidimensionale, piano individuale di cura” che rinnova il nostro impegno sul tema. Le linee guida svolgono un lavoro ampio ed eterogeneo: non ci si rivolge a una patologia o a un organo specifico, ma si analizza complessivamente la situazione degli individui, definendo raccomandazioni chiare che devono partire dalle cure primarie”.