Registriamo un passo avanti nella ricerca sul cancro. Atezolizumab, anticorpo monoclonale anti-PD-L1, ha ottenuto una nuova indicazione nel trattamento del tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) in fase iniziale, ha dimostrato di ridurre il rischio di recidiva e di esito letale della malattia nel 57% dei pazienti in stadio II-IIIA.

 

Via libera dunque alla rimborsabilità da parte di AIFA. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha recepito i risultati dello studio multicentrico di fase III nel quale si è visto che atezolizumab immunoterapia adiuvante, dopo la chirurgia e la chemio, riduce significativamente il rischio ricadute nella malattia e abbatte il numero di prognosi infauste rispetto alle terapie di supporto tradizionali.

 

Molti pazienti con NSCLC scoperta in fase iniziale coltivano la speranza di essere arrivati in tempo, tuttavia sperimentano recidive, con una percentuale relativamente alta, compresa tra il 60% e il 75% a 5 anni dall’intervento. L’arrivo di atezolizumab come prima e unica immunoterapia adiuvante contribuirà ad abbattere i numeri negativi, ampliando le opzioni di cura.

 

“L’obiettivo – afferma Silvia Novello, ordinario di oncologia medica all’Università di Torino e presidente Walce Onlus – è la riduzione delle recidive, per rendere guaribile il tumore preso in queste fasi, garantendo al contempo una buona qualità di vita al paziente”.

 

L’indicazione di atezolizumab richiederà un aggiornamento delle strategie di cura che coinvolgeranno radiologo, medico nucleare, pneumologo interventista, chirurgo toracico, medico specialista in oncologia e infermieri.

 

“La chirurgia è attualmente l’opzione standard di trattamento nei casi di tumore polmonare NSCLC diagnosticato, allo stadio iniziale. Con la rimborsabilità di atezolizumab, sarà possibile anche eseguire il test del PD-L1 e, se l’iperespressione del PD-L1 è presente, somministrare l’immunoterapia come trattamento adiuvante”, spiega Filippo de Marinis, direttore della divisione toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia, IEO di Milano, e presidente Aiot (Associazione Italiana Oncologia Toracica). Questo nuovo approccio dovrebbe portare a una migliore tollerabilità delle terapie rispetto alla sola chemio.

 

L’approvazione di atezolizumab rappresenta un importante riconoscimento e una nuova opzione di trattamento per i pazienti con NSCLC in fase iniziale con espressione di PD-L1 sopra il 50% e alto rischio di recidiva dopo chirurgia e chemioterapia. Nel mondo ogni 14 secondi viene diagnosticato un cancro al polmone, una delle forme tumorali più diffuse e più aggressive. Quanto prima si riesce a formulare la diagnosi, tanto più si possono migliorare, con i trattamenti, gli outcome clinici e la qualità di vita dei pazienti”, ha scritto Anna Maria Porrini, direttore medico di Roche Italia.

 

È necessario che, di pari passo con i progressi nella lotta ai tumori, come testimonia la nuova indicazione di atezolizumab in oncologia, si ottimizzino anche i percorsi della semeiotica toracica, la prevenzione primaria, gli screening e l’accesso all’oncologia di precisione.