Nel periodo compreso tra i primi di giugno e il 17 luglio, un mese e mezzo, in Italia si è registrata una preoccupante escalation di annegamenti, con 19 vittime ripescate dai corsi d’acqua, fiumi e laghi, in media una vittima ogni due giorni: occorre fermare questa tragedia attraverso più robuste campagne di prevenzione, accompagnate ove necessario da una eloquente segnaletica. Questo grido d’allarme arriva direttamente dagli specialisti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che hanno sollevato la questione dopo il tragico caso di una madre e suo figlio inghiottiti dalle acque del lago di Garda.

  • Triste statistica. Secondo dati aggiornati, ogni anno in Italia si contano circa 400 decessi per annegamento. Questa cifra allarmante dovrebbe farci riflettere sulla necessità di adottare misure preventive più efficaci. Ma non è solo un problema nazionale: a livello globale, i decessi per annegamento ammontano a 2,5 milioni nell’ultimo decennio.
  • Trappole e insidie. Gli incidenti legati a incauta balneazione, complice l’ondata di caldo che spinge istintivamente a cercare refrigerio, si registrano in tutti i tipi di ambiente: in mare aperto, nei fiumi, ma anche nelle piscine in pochi centimetri d’acqua, e persino nelle vasche da bagno in casa. È un pericolo insidioso, spesso sottovalutato. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), i bambini tra 1 e 4 anni sono i più colpiti, seguiti da quelli di età compresa tra 5 e 9 anni, ma anche adolescenti e adulti pagano un prezzo altissimo.
  • “Le acque interne di fiumi e laghi – afferma Alessandro Miani, presidente Sima – possono nascondere grandi insidie. Da un lato mulinelli d’acqua e correnti nei fiumi, dall’altro fondali improvvisamente profondi dei laghi e difficoltà a risalire a riva, quando questa è rocciosa, causata da alghe adese alla pietra che la rendono scivolosa. I numeri sui decessi ci dicono che serve più prevenzione in Italia, promuovendo nella popolazione una maggiore consapevolezza circa le norme base di sicurezza e incrementando controlli e divieti”.
  • Fare prevenzione. Gli specialisti della Società italiana di medicina ambientale chiedono dunque maggiori controlli sul territorio. È fondamentale sensibilizzare la popolazione sull’importanza di rispettare le norme di sicurezza in acqua. Non possiamo permettere che il nostro patrimonio naturale si trasformi in un cimitero silenzioso. In questo periodo estivo, mentre ci godiamo le bellezze dei nostri laghi e fiumi, ricordiamoci sempre che l’acqua, pur affascinante, può nascondere insidie mortali. Rispettiamola e proteggiamoci, per evitare altre tragedie silenziose.