L’età anagrafica come oggetto di stigma e pregiudizio, come se l’essere anziani fosse di per sé un limite, una condizione invalidante, una differenza in termini negativi. Si chiama ageismo ed è un fenomeno ancora distante dal dibattito politico e culturale. In una società longeva come quella europea, il problema diventa critico, perché rischia di bloccarne lo sviluppo, minando le relazioni intergenerazionali. Servono politiche mirate più incisive, allo stesso tempo trasversali a ogni livello della nostra comunità. È questo il messaggio del Manifesto Europeo contro l’Ageismo. presentato oggi presso le sale di rappresentanza del Parlamento Europeo a Roma da Fondazione Longevitas con altre 21 organizzazioni firmatarie del documento. Un appello che giunge anche a pochi giorni dalle elezioni europee, per chiedere ai candidati un impegno a sottoscrivere il documento e indicarlo come priorità dell’agenda istituzionale.

 

Secondo il Rapporto Globale presentato dal Comitato Economico e Sociale Europeo in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, il Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali e il Fondo delle Nazioni Unite, circa il 42% della popolazione anziana europea avverte la presenza diffusa di discriminazione legata all’età nel proprio paese, con particolare rilevanza sul luogo di lavoro. Una persona su tre in Europa, sia giovane che anziana, dichiara di essere stata vittima di ageismo.

 

Valorizzare l’esperienza e la saggezza degli anziani è fondamentale per una società inclusiva e rispettosa. “L’ageismo, per le conseguenze serie e di ampia portata che ha sulla salute, sul benessere e sui diritti umani, è una delle grandi sfide del nostro tempo,” dichiara la Presidente della Fondazione Longevitas, Eleonora Selvi. Per gli anziani, tale fenomeno è associato a una vita più breve, a una salute fisica e mentale peggiore e a una ripresa più lenta da disabilità e declino cognitivo. I pregiudizi conducono all’isolamento sociale e la solitudine  limita la capacità di esprimersi, anche attraverso la sessualità. Ma questo non è solo un problema degli anziani: anche i più giovani paradossalmente sperimentano qualcosa di molto simile, il nonnismo a scuola e sul lavoro, atteggiamenti deleteri o aggressivi che limitano la crescita personale e professionale”. Le Istituzioni europee si sono adoperate per integrare i cittadini anziani come elementi attivi e produttivi della società, ma sono passati ormai più di tre anni da quando la Commissione Europea ha presentato il Libro Verde sull’invecchiamento e l’inverno demografico ed è il momento di fare il punto sugli avvicendamenti generazionali per capire come si esprime oggi quel senso di solidarietà che in passato, nel bene o nel male, connotava le famiglie patriarcali.

 

È necessario un cambio di paradigma: dobbiamo abbandonare la visione basata sull’assistenza e concentrarci sullo sviluppo dell’autonomia delle persone anziane. Così potremo eliminare alla radice il pregiudizio negativo nei loro confronti e superare le sfide urgenti, compresa la solitudine, che colpisce oltre il 44% degli anziani. Aderire al Manifesto Europeo contro L’Ageismo significa anche mettere in campo atti politici concreti. È un’emergenza che l’Europa deve affrontare con strumenti più incisivi e una visione ampia del concetto di bene comune.

 

Testimonianze

 

  • Alessandra Locatelli, Ministra per le disabilità della Repubblica Italiana, ha dichiarato che i numeri sempre crescenti di persone anziane, spesso con disabilità e non autosufficienti, richiedono azioni concrete per garantire loro una vita partecipata e dignitosa. Questo include non solo il benessere e la salute, ma anche l’autonomia della persona. Il Patto per la Terza età e la legge delega sulla disabilità, a cui il governo ha lavorato, sono due importanti riforme che vanno in questa direzione.
  • Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, ha sottolineato l’importanza di fare rete per affrontare la sfida della transizione demografica. Questo significa valorizzare la coesione sociale, le nuove possibilità tecnologiche e le misure di salute e assistenza per garantire l’autosufficienza anche oltre i 65 anni. Il Manifesto Europeo contro l’Ageismo è un’iniziativa lodevole che promuove la solidarietà e la responsabilità tra le generazioni, contribuendo a superare gli stereotipi e l’isolamento che spesso rendono difficile l’ultima fase della vita degli anziani.
  • Daniela Sbrollini, Vice Presidente X Commissione del Senato (e copresidente Intergruppo Parlamentare Qualità della vita nelle città) ha sottolineato che l’ageismo peggiora la salute fisica e mentale degli anziani e ostacola il recupero dalla disabilità. Questo fenomeno aggrava l’isolamento sociale e riduce l’accesso all’occupazione, all’istruzione e all’assistenza sanitaria: è importante ricostruire le reti di prossimità nelle città e affrontare l’invecchiamento nelle aree interne marginali, creando luoghi di incontro.
    Francesco Zaffini, Presidente X Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato della Repubblica, ha evidenziato che l’ageismo è un fenomeno in crescita con radici culturali e sociali. Questo comporta costi elevati sia per le persone che per l’economia. Essere anziani non dovrebbe essere considerato un limite o una condizione invalidante, ma piuttosto un’opportunità per valorizzare l’esperienza e la saggezza degli anziani1.

 

Significato

 

L’ageismo, termine coniato dal gerontologo Robert Butler nel 1969, intende rappresentare la condizione di quelle persone che subiscono discriminazioni basate sull’età. Questo fenomeno colpisce molte persone anziane, causando sofferenza e disagio. Ma cosa significa esattamente l’ageismo e quali sono le sue manifestazioni? La vessazione si configura quando l’età viene utilizzata per etichettare gli individui, e spesso assume un connotato negativo a livello istituzionale, nelle relazioni interpersonali o persino quando una persona internalizza pregiudizi contro sé stessa (autocommiserazione). L’ageismo può essere esplicito (intenzionale) o implicito (operante al di fuori della consapevolezza).

 

Note dolenti

 

  • Stereotipi. Spesso la vecchiaia viene dipinta come declino fisico e cognitivo, isolamento e asessualità
  • Pregiudizi. Gli anziani possono essere esclusi da valide opportunità di assunzione e promozione.
  • Sottovalutazione. Rischio di ricevere assistenza di qualità inferiore a causa dell’età

 

Impatto sulla salute

  • Esclusione dalle cure a causa dell’età avanzata
  • Esclusione o marginalizzazione degli anziani dai media e sui social.
  • Casi di depressione attribuibili alle frustrazioni subite
  • Abusi sugli anziani (colpiscono un soggetto su 7)

 

I nove punti

 

Nel Manifesto Europeo contro l’Ageismo, presentato dalla Fondazione Longevitas, vengono evidenziati gli interventi necessari in nove punti chiave:

  1. Strategia Europea contro l’Ageismo: Le Istituzioni dovrebbero elaborare una strategia europea per combattere l’ageismo.
  2. Giornata Europea contro l’Ageismo: Istituire una Giornata Europea dedicata a sensibilizzare l’opinione pubblica, coinvolgere la società civile e promuovere azioni concrete contro l’ageismo.
  3. Educazione e Sensibilizzazione: Le Istituzioni europee e i Governi nazionali devono promuovere attività di educazione e sensibilizzazione per contrastare l’ageismo nelle scuole, nel mondo del lavoro e nell’opinione pubblica.
  4. Relazioni Intergenerazionali: Favorire attivamente le relazioni tra diverse generazioni, istituendo programmi di mentoring che connettano anziani e giovani.
  5. Inclusione Digitale per gli Anziani: L’inclusione digitale è essenziale per il benessere e la partecipazione sociale delle persone anziane.
  6. Migliorare le Risposte alla Salute degli Anziani: L’Europa deve sostenere gli Stati membri nell’affrontare i bisogni di salute della popolazione anziana, garantendo una sanità equa e accessibile.
  7. Collaborazione Internazionale: Promuovere attivamente la collaborazione internazionale attraverso conferenze, condivisione di dati e trattati specifici contro l’ageismo.
  8. Investimenti nella Ricerca sull’Ageismo: Destinare fondi adeguati alla ricerca scientifica sulle cause e gli effetti dell’ageismo, monitorando costantemente le tendenze correlate.
  9. Coinvolgimento del Settore Privato: Costruire partnership strategiche con il settore privato per coinvolgere attivamente le imprese nella lotta contro l’ageismo.