Che malinconia vedere una città come Livorno amministrata così male. Dalla maggioranza e dall’opposizione. E allora, per non farmi travolgere dalla tristezza, mi e vi propongo alcuni versi del grandissimo Giorgio Caproni. Nacque nella città labronica proprio il 12 gennaio. Correva l’anno 1912. Ecco una parte, secondo me la più bella, dedicata alla mamma Annina (che io identifico come quella irripetibile e magnifica città):

Per lei voglio rime chiare,
usuali: in -are.
Rime magari vietate,
ma aperte: ventilate.
Rime coi suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte della sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era così schietta)
conservino l’eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili,
anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.