“IL PRESENTE come storia”. Credi, caro lettore, a questa definizione? Se sì, corri in edicola. Di corsa. A 9,90 euri (più il costo del nostro giornale) puoi infatti comprare una biografia di Fidel Castro, il leader cubano morto il 25 novembre. L’autore dell’opera è studioso di solida preparazione: Bruno Maida dell’Ateneo di Torino, già noto per altri volumi editi dalle Edizioni del Capricorno. Attenzione: non si tratta di un “instant book”, al contrario è uno studio vero e proprio e accompagnato dalle emozionanti foto dell’Ansa.
Maida parte, come è giusto, dal contesto. In particolare dalla storia di Cuba, l’Isola dello zucchero. Nel 1898 Cuba sta combattendo, da oltre un trenennio, per la sua indipendenza dalla Spagna. Ha guidato i patrioti un raffinatissimo intellettuale, che sarà poi decisivo per la formazione culturale e politica di Castro: José Martì. Martì è stato ucciso nel 1895, ma il suo insegnamento anima ancora chi lotta per la Patria: all’unità nazionale sempre si dovrà accompagnare una seria riforma dello stato per assicurare a tutti eguali opportunità nonché i diritti fondamentali come quelli allo studio e alla salute. Gli Stati Uniti intervengono nella lotta di liberazione: gli spagnoli perdono. Di fatto, Cuba cambia solo padrone. Ora sono gli statunitensi – anche se formalmente si ritireranno dall’isola nel 1902 – a comandare.
Il dominio del capitale americano – scrive Maida – è incarnato dalla United Fruit Company. In questa isola, figlio di padre spagnolo comunque di origini cubane, nasce, terzo di cinque fratelli (di cui uno, Raùl, classe 1931, è adesso il leader di Cuba), Fidel Alejandro.
Col padre, Fidel avrà sempre un rapporto conflittuale. Il suo punto di riferimento sarà la madre. E’ lei, che uscirà tardi dalla condizione di analfabeta, a spingerlo e spronarlo a studiare. Fidel va a scuola dai gesuiti che gli riconoscono doti intellettuali e sportive, caratteriali e argomentative di notevole spessore, anche se diffidano di questo giovanotto. Fidel scandisce la sua formazione con una lettura approfondita di Martì. Ovviamente è impossibile elencare tutti gli spunti che il libro di Maida offre. Vi abbiamo raccontato gli episodi meno noti.

POI, CERTO, la Grande Storia compare sul palcoscenico in tutta la sua forza. Castro entra in politica nel settembre 1945 quando si iscrive a Legge all’Avana. C’è, in questa fase, il Castro che mescola l’idea di Patria e Nazione con quella di socialismo. C’è il Castro che guarda con interesse all’idea peronista di una “terza via” tra Usa e Urss. C’è il Castro che insorge nel 1953, assalta la fortezza Moncada e viene catturato e imprigionato. Che si difende con la famosa opera “La Storia mi assolverà”. Ben diversa la formazione culturale di un medico argentino che Castro conoscerà l’8 luglio 1955: Ernesto Guevara, detto “Che”. L’icona della rivoluzione cubana che vedrà, nel gennaio 1959, la cacciata del dittatore Fulgencio Batista. Tante storie, tutte legate a un Novecento inquieto, in cui si muovevano protagonisti come Kennedy, Krusciov, Tito e molti altri ancora. Volutamente non vi abbiamo parlato delle foto. Troppo belle per essere descritte. E, soprattutto, molto istruttive. Un’immagine può far capire una storia più di mille saggi. Castro, leader mondiale o brutale dittatore? O, forse, tutte e due le cose? La Storia serve a capire. E chissà se lo ha assolto. Al lettore (frase abusata eppur sempre efficace) la non facile sentenza.