Nessuno più di noi è ligio alle regole. E quindi, il Primo maggio è ricorrenza sacra per il mondo del lavoro. Ancora vivo è l’eco degli spari del 1947 a Portella della Ginestra, in Sicilia, con undici lavoratori morti e cinquanta feriti dalle pallottole di Salvatore Giuliano. Eppure, chissà, forse un pochino pochino più di elasticità ci si aspetterebbe da un sindacato grande grande come la Cgil. Perché sono anni ormai che decantiamo le magnifiche sorti e progressive dell’Expo. Perché speriamo che il sogno si realizzi. Perché speriamo di riemergere da questa crisi soffocante. E allora, che cosa significa dire no alla Turandot? Manco fosse uno spettacolo dal dubbio sapore politico. Oltretutto la maggioranza dei lavoratori si è detta disponibile ed è stato promessa una paga che va dal doppio al 140% in più di un giorno normale. Suvvia, fate uno sforzo. E nessun dorma…