ALLORA Debora Serracchiani, il Pd di cui lei è vice, si divide.
«Davvero?».
Minoranza dura.
«Sarà…».
Va tutto bene?
«Si discute».
Grazie, siete un partito.
«Ecco, appunto. Siamo un partito che si confronta. E non si divide».
I soliti giornalisti.
«Nooooo. I soliti dirigenti».
Perché non siete divisi?
«Perché lavoriamo».
Magari dovreste far lavorare gli italiani.
«E infatti è nato il Jobs Act».
E lei…
«Un attimo. Proprio stamane ho incontrato un signore che mi ha detto: ‘Condivido fino a un certo punto la vostra politica. Vengo da famiglia comunista e di partigiani. Però, per la prima volta in vita mia ho avuto un contratto a tempo indeterminato’».
Sostiene Massimo D’Alema: siete presuntuosi.
«Parlava davanti a uno specchio».
E anche arroganti, aggiunge.
«Detto da lui che è un simpaticone voglio prenderla come una battuta».
Ancora: avete il culto della personalità.
(ride) «Non è vero. Ci piace solo avere una leadership».
Trasformisti.
«Sì, buonanotte. Abbiamo agito con grande coerenza semplificando le istituzioni, abbassando il costo dei contratti a tempo indeterminato, eliminando il bicameralismo, accogliendo critiche».
Poi però decidete.
«E vorrei vedere il contrario. Siamo un partito di governo».
Che perde a sinistra e guadagna a destra.
«Lettura semplicistica: abbiamo convinto molti italiani della bontà del nostro progetto».
Il partito arranca.
«Ma va’. Abbiamo 400mila tessere, il partito con più iscritti d’Europa. Anche della tedesca Cdu».
Volevate il partito liquido, ora avete cambiato idea.
«Abbiamo perfezionato la nostra idea. Siamo un grande partito. Governiamo quasi tutte le regioni, moltissimi comuni. Quando passerà l’Italicum saremo ancora più forti. Quindi c’è bisogno di una macchina che vada a pieni giri, in grado di parlare con gli amministratori».
E che prenda voti a destra.
«Ridagli. Ma in politica non bisogna convincere le persone? Possibile che non muoia quel maledetto vizio di dare la colpa agli italiani se vincono gli altri?».
D’Alema sostiene…
«La prego, parliamo di politica…».
…sostiene che aveva previsto tutto.
«Vero. M’ero dimenticata come aveva previsto vent’anni di berlusconismo».
Ma lei è di sinistra?
«Sì. Orgogliosamente».
Vabbè, non basta dirlo.
«Infatti. Andiamo nel concreto».
Un solo esempio.
«Nel mio Friuli Venezia Giulia abbiamo dato gli ammortizzatori sociali ai dipendenti degli istituti professionali. Abbiamo eliminato un’evidente diseguaglianza».
Dica la verità: temete che nasca una Cosa a sinistra.
(sospira). «Non mi pare. Landini è in polemica con la Cgil. La Cgil con Landini. Cuperlo con D’Alema…».
Se si alleano con Bersani, Bindi e…
«… sì, e con D’Alema… devono capire che hanno fatto il loro tempo».
Ma se non siete riusciti nemmeno a risolvere il problema dell’Unità…
«Non è un problema facile. Ma vogliamo ripartire a abbiamo fiducia».