Se Silvio ritorna

«CERTO CHE è rinato. A esser precisi, non è mai morto». Giuliano Ferrara, giornalista col tarlo della politica, fondatore del «Foglio», Berlusconi lo conosce bene. Ha fatto parte del primo governo di Silvio nel 1994. Non ha mai nascosto di essere suo instancabile tifoso. Si rialza sempre. Diciamolo. «Diciamolo. Ma partendo da un presupposto». Quale? […]

«CERTO CHE è rinato. A esser precisi, non è mai morto». Giuliano Ferrara, giornalista col tarlo della politica, fondatore del «Foglio», Berlusconi lo conosce bene. Ha fatto parte del primo governo di Silvio nel 1994. Non ha mai nascosto di essere suo instancabile tifoso.

Si rialza sempre. Diciamolo.

«Diciamolo. Ma partendo da un presupposto».

Quale?

«Che è un leader della destra e dell’Italia».

Italia paese conservatore.

«Proprio così. Talmente conservatore che, anche il leader del Carroccio Matteo Salvini, senza di lui, non va da nessuna parte».

In molti paragonano Renzi a Berlusconi. Maligni.

«Macché! Silvio ha generato Matteo. Gli è andata… male (Ferrara ride) perché Renzi sta dall’altra parte…».

Berlusconi non è un ragazzino.

«Lui lo sa benissimo. Eppure non mi pare un problema. Pensiamo invece alle aggressioni giudiziarie, avrebbero steso chiunque. È sempre rimasto in piedi».

Però ora c’è Renzi e…

«Renzi è trasversale. Ha la metà degli anni di Berlusconi. Assai probabilmente governerà fino al 2018. Detto ciò l’idea di un partito della Nazione mi pare poco praticabile».

Perché?

«L’Italia è fatta in un certo modo. Ricorda quanto prendeva Giancarlo Galan?».

Il 60 per cento circa…

«Ecco. E ora quanto prende Zaia dopo cinque anni di ottimo governo? Poco più del cinquanta. Ma ha subìto la scissione di Flavio Tosi. Se sommiamo i due risultati vediamo che la cifra è la stessa perché l’orto sociale è quello».

E chi ha mollato Forza Italia?

«Non pare abbia fatto granché».

In Puglia Francesco Schittulli, candidato di Raffaele Fitto, è arrivato prima della Poli Bortone sostenuta da Berlusconi.

«Non è una cosa trascendentale. La mia impressione è che ci si trovi davanti a dispettucci. Senza considerare che il risultato di Ncd e di Angelino Alfano è davvero molto basso».

Il Cavaliere deve parlare con Renzi?

«Ovvio. Lui ha creato questo alter ego che parla chiaro all’Italia. Hanno gli stessi nemici mediatici, giudiziari e politici, come, a esempio, la sinistra pd».

Ma dopo il Nazareno è molto offeso…

«Lo so bene. Eppure deve calibrare il rapporto e fare opposizione serenamente. Nel 2018 non avrà la fortuna che ha trovato in Liguria dove Toti ha trovato alleati come l’alluvione, i magistrati, la sinistra…».

Deve puntare a Salvini.

«Mah…».

Perplesso?

«Sì, molto».

Per l’alleanza Lega-Casapound?

«Non ho particolari pregiudizi ideologici. Nel 1994 ero al governo con l’Msi. Però trovo Salvini insopportabile. Livello bassissimo. Bossi voleva federalismo e Nord indipendente, questo vuol mandare le ruspe nei capi rom… meglio Bossi. Berlusconi deve fargli capire che è necessario creare un fronte dei moderati».

(Ferrara ci congeda. Con un’avvertenza: «Queste elezioni dicono che De Luca ha vinto e Bindi ha perso»).

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