Roma, oltre i luoghi. Comuni

No, d’accordo. Spendere parole affettuose per Roma oggi non è facile. Meglio: è impopolare. Ma chi scrive sfida l’ira popolare proponendo un atto d’amore per la Capitale firmato da uno scrittore palermitano di certa fama, Fulvio Abbate. Un libro divertente anche se, a tratti, un po’ ‘facile’. Tanti paragrafi che una volta si sarebbero definiti […]

No, d’accordo. Spendere parole affettuose per Roma oggi non è facile. Meglio: è impopolare. Ma chi scrive sfida l’ira popolare proponendo un atto d’amore per la Capitale firmato da uno scrittore palermitano di certa fama, Fulvio Abbate. Un libro divertente anche se, a tratti, un po’ ‘facile’. Tanti paragrafi che una volta si sarebbero definiti «aneddoti curiosi». Troviamo infatti l’esilarante definizione di «monumento cittadino ufficioso» a proposito della casa di Alberto Sordi, «l’attore scomparso e tuttavia rimasto simbolo della romanità», tra via Druso e piazza Numa Pompilio a due passi dalle Terme di Caracalla. Oppure piazza del Popolo ove «Federico Fellini amava attendere l’auto della produzione che l’avrebbe portato fino allo Studio 5 di Cinecittà». Per non parlare di via Caetani che nella «memoria comune corrisponde a un filmato televisivo in bianco a nero slavato dove appare una Renault 4 con una piccola folla di poliziotti, carabinieri, funzionari del ministero degli Interni». Nella Renault 4 c’è il corpo di Aldo Moro. È il 9 maggio 1978 (intanto, a Cinisi, stesso giorno quasi stessa ora, a due passi dalla città natale dell’Autore, un altro corpo veniva ritrovato, quello del militante antimafia Peppino Impastato…). Insomma, una divertente guida a una Roma più o meno contemporanea scritta da un narratore che fa della parola e della lingua strumento di conoscenza critica e nostalgica insieme.

Sia per chi ha amato Roma nella sua beata gioventù, sia chi la detesta nella sua senile incapacità di leggere oltre il «sentito dire».

Fulvio Abbate, Roma vista controvento, Bompiani

abbate caracalla Roma