NON CE la vogliamo cavare con la solita solfa del «da giovani si è rivoluzionari e da anziani conservatori». No, troppo banale. Però, se al posto di «conservatori» ci mettiamo realisti, beh, allora il discorso torna. Meglio: ci convince di più. E l’esercizio della memoria – fondamentale in tempi di gran quantità di informazione (e di poca qualità esclusi i presenti…) – risulta utile strumento per comprendere l’evoluzione grillina. Mica per dare giudizi moralisti, ma per rendere evidente come, per l’ennesima volta, la politica è arte del compromesso continuo e che, più diventi forte, più devi confrontarti con il presente.
Dal sito «La Notizia», apprendiamo che la star grillina Luigi Di Maio (foto) avrebbe partecipato a un incontro super segreto con Utopia Lab, una delle società di lobbyng più «effervescenti», come dice La Notizia, d’Italia. Scopo del meeting, cercare di convincere Di Maio a incontrare esponenti di aziende con cui i Cinque Stelle non hanno mai avuto rapporti, diciamo così, amichevoli. Tra queste Big Tobacco, un nome che non ha bisogno di presentazioni. Pare che vi fossero esponenti di Philip Morris e Facebook. E potremmo fare altri esempi.
Uno di dimensioni più, diciamo così, cittadine. Virginia Raggi, ad esempio, non ha esitato a schierasi coi tassisti («tassinari») romani. Alzi la mano chi non ha avuto difficoltà a trovarne uno a Roma, specie in certe ore «calde». Alzi la mano chi non ricorda la guerra feroce che fecero all’allora ministro Pier Luigi Bersani il quale si era messo in testa di liberalizzare. Beh, la Raggi ha dichiarato che «in una città in cui il trasporto pubblico va riorganizzato non è il caso di favorire la concorrenza sleale di Uber» (società che permette di avere con una app un passaggio in auto guidata anche da un non professionista).

PER FARLA breve. Sembrano lontani i tempi in cui se anche solo mormoravi «lobby» a un grillino rischiavi grosso. Sembrano lontanissimi il «apriremo il Parlamento come una scatola di sardine»; o «il Pd è schiavo delle lobby d’oro»; o, ancora, «in Italia c’è un movimento che non è legato alle lobby, il Movimento 5 Stelle, in cui l’unica lobby è il popolo italiano» (tutte espressioni rigorosamente firmate Beppe Grillo). Per non parlare del famoso «streaming» per il «web» (tutto era rigorosamente in diretta).
Chissà, forse vale ancora la celebre «fare politica è sangue e m…» del leone socialista Rino Formica.