Pd, sempre polemiche

DAVIDE Zoggia, veneziano purosangue, di organizzazione se ne intende. Ne era il responsabile ai tempi della segreteria di Guglielmo Epifani. Correva l’anno 2013. E, quindi, sa bene che cosa sono le feste dell’Unità. Zoggia, voi della minoranza non perdete mai l’occasione per polemizzare col vostro segretario… «Che cosa, scusi?! Non mi pare di aver capito […]

DAVIDE Zoggia, veneziano purosangue, di organizzazione se ne intende. Ne era il responsabile ai tempi della segreteria di Guglielmo Epifani. Correva l’anno 2013. E, quindi, sa bene che cosa sono le feste dell’Unità.

Zoggia, voi della minoranza non perdete mai l’occasione per polemizzare col vostro segretario…

«Che cosa, scusi?! Non mi pare di aver capito bene…».

Allora, Renzi non vuole che alle Feste dell’Unità si mettano banchetti dei Comitati del No e Pier Luigi Bersani subito risponde male…

«No, abbia pazienza. Non mi pare proprio che Bersani abbia risposto male. Non vedo dove stia la polemica…».

Scherza?

«No, affatto. Bersani ha preso una posizione giusta. Come si diceva una volta, forse non tutti sanno che le feste del nostro giornale non sono luoghi dove ci sono posizioni precostituite».

Zoggia, ma Renzi è il vostro segretario!

«A maggior ragione! Dovrebbe sapere bene che sono luoghi dove ci si confronta».

E dove si mangia.

«Certo. E anche molto bene. Ma mangiare e bere non basta. Adoro la convivialità, ma alle feste ci va chi magari non è un militante oppure chi vuol fare volontariato per il partito. Quindi, quale migliore occasione per confrontarsi, anche su posizioni distanti? Magari è possibile spiegare il perché di una riforma. Che l’Italicum può essere ancora migliorato».

Le ricordo che lei ha votato sì alla riforma e…

«… e credo che sia possibile fare un lavoro ancora migliore. Non vedo contraddizione. Anche perché, qualora non vi fossero cambiamenti, avrei problemi a votare Sì al referendum».

Che fa, minaccia?

(sospira) «Maddai! Dico solo che la politica non può essere slogan».

O un uomo solo al comando. Lei insinua…

«No, caro mio. Io non insinuo. Rifletto. Ora facciamo i ballottaggi e cerchiamo di vincere. Dopo, però, rimettiamo mano a questo partito. E ripensiamo a certe tentazioni dal sen fuggite. Avete visto come porta voti Denis Verdini?».

Però alla vostra sinistra nulla accadde…

«Perché l’elettore Pd o sta, furibondo, a casa. O piglia e mette la scheda nell’urna barrando il simbolo 5 Stelle. Che, per inciso, non sono questi mostri populisti come spesso dite. Basti pensare al reddito di cittadinanza…».

Bersani renzi unità zoggia