Parla Fassina

«ESTERREFATTO» è l’aggettivo che dipinge lo stato d’animo di Stefano Fassina, tra i leader della neonata Sinistra Italiana, già viceministro dell’Economia, uscito dal Pd per contrasti insanabili con Renzi su temi di politica economica. Non è che state esagerando con le responsabilità del governo? «Maddai! Palazzo Chigi arriva su un terreno molto sensibile, uso un […]

«ESTERREFATTO» è l’aggettivo che dipinge lo stato d’animo di Stefano Fassina, tra i leader della neonata Sinistra Italiana, già viceministro dell’Economia, uscito dal Pd per contrasti insanabili con Renzi su temi di politica economica.

Non è che state esagerando con le responsabilità del governo?

«Maddai! Palazzo Chigi arriva su un terreno molto sensibile, uso un eufemismo, senza alcun confronto con chi rappresenta gli interessi coinvolti».

Vabbè, la solita sinistra che non può fare a meno del sindacato.

«Non provochi. In vicende come queste non è possibile avere rapporti solo coi vertici delle banche senza parlare con lavoratori e risparmiatori».

E poi…

«…poi, dopo le ovvie e inevitabili proteste, il governo annuncia: ‘Stiamo studiando, valuteremo…’. Incredibile. Stiamo parlando di piccoli risparmiatori che hanno investito cifre minime, non di pescecani della finanza».

Errore di politica economica?

«Errore politico insostenibile sul piano economico. A parte la Grecia nessun Paese europeo ha visto un simile intervento».

La ripresa c’è o no?

«Bisogna capirsi. Statisticamente sì perché il Prodotto interno lordo, il Pil, segna un ‘+’. Però siamo reduci da una perdita di 10-punti-10 di Pil. Quindi, questo dibattito sul + 0,7 o 0,8 è ridicolo. Un risultato raggiunto per l’intervento della Banca centrale con svalutazione dell’euro e abbassamento dei tassi di interesse. Il dato italiano è nettamente inferiore alla media dell’eurozona. Non c’è domanda, solo un’ostinata continuità dell’agenda liberista che scarica tutto sul costo del lavoro. Crescere attraverso la svalutazione del lavoro. Lo dice chiaramente il ministro Giuliano Poletti».

E Sinistra italiana che cosa propone?

«Investimenti per una mobilità sostenibile per bus e treni dei pendolari. Allentamento del patto di stabilità interno per opere contro il dissesto idrogeologico che permetta piccole opere subito cantierabili con conseguente creazione di nuovi posti di lavoro. La Tasi solo per il 10 per cento dei possessori di abitazioni milionarie e recupero di 1 miliardo e mezzo annuo da destinare al ‘reddito di dignità’ contro la povertà. Riduzione al 24 per cento della contribuzione previdenziale delle partite Iva, in sostanza una misura per i giovani professionisti».

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