Ottant’anni fa

1936-2016. Ottant’anni fa (per la precisione il 17 luglio) un colpo di Stato guidato da Francisco Franco diede il via alla guerra civile spagnola. Il futuro Caudillo cominciò la sua opera di distruzione del legittimo governo repubblicano. E, come accade spesso, l’anniversario ci darà modo di analizzare quel triennio terribile e formidabile che va dal […]

1936-2016. Ottant’anni fa (per la precisione il 17 luglio) un colpo di Stato guidato da Francisco Franco diede il via alla guerra civile spagnola. Il futuro Caudillo cominciò la sua opera di distruzione del legittimo governo repubblicano. E, come accade spesso, l’anniversario ci darà modo di analizzare quel triennio terribile e formidabile che va dal 1936 al 1939. Analizzeremo le nefandezze di Franco e dei suoi alleati Hitler e Mussolini nonché i crimini dei comunisti (foraggiati da Mosca) contro la vera anima del Frente Popular, vale a dire socialisti, repubblicani e anarchici. Cercheremo di capire il disgustoso atteggiamento del governo francese che, a guerra finita, invece di accogliere come eroi gli esuli spagnoli, li mandò nei campi di  concentramento. Ci sarà spazio per esplorare la letteratura delle due parti sull’argomento come di ritrarre figure luminose della storia italiana come Carlo Rosselli e Camillo Berneri e Pietro Nenni. Così come mi permetterò di raccontare accadimenti familiari che però rendono bene il clima di un’epoca. Irripetibile. Sì, proprio così. Perché la tesi di fondo che sostengo da decenni è sempre quella: la guerra civile spagnola fu l’ultimo vero conflitto pregno di idealità. Fu l’ultimo scontro in cui, da una parte e dall’altra e al netto delle schifezze umane, si morì per un ideale. Forse solo la rivoluzione sandinista contro il sanguinario Somoza, la resistenza cilena contro Pinochet, il coraggio di Solidarnosc contro il regime a comunismo reale raggiungeranno simili vette. Vette alte, ove si cercava di respirare l’aria della libertà.

camillo berneri carlo rosselli Pietro Nenni