COLORO che hanno fatto buoni studi lo chiamano effetto Bandwagoning. In parole povere: saltare sul carro del vincitore. Gli appassionati di citazioni si buttano sull’oramai logoro «se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi» di gattopardiana memoria. Per non parlare del più classico «tengo famiglia». Espressioni che servono a dar l’idea di quel filo rosso che da sempre attraversa la politica italiana: il trasformismo, l’«orribil vocabol di più orribil cosa» per dirla con Giosuè Carducci. Più prosaicamente, la ricerca di parlamentari disposti a cambiar casacca per sostenere l’esecutivo. Esercizio antico, che ora prende il nome di Responsabili. Anzi, di ‘Nuovi Responsabili’. Nel passato furono i celeberrimi Domenico Scilipoti e Antonio Razzi (sì, quello con quei capelli un po’ così). Oggi i nomi che circolano sono tutti da verificare. Di certo, c’è che, per dirla con la severa vicedem Debora Serracchiani, «io non escludo che la consapevolezza che tanti parlamentari hanno acquisito il giorno dell’elezione del capo dello Stato li renda persuasi della responsabilità che hanno da qui al 2018». Della serie: sarà bene organizzare un soccorso per neutralizzare gli azzurri e per evitare scherzi dell’ultim’ora da Ncd. Intento che ha provocato rumori di vesti stracciate, di grida allo scandalo, di indignazioni a diversa gradazione. MA, ci sia consentito, in fondo la storia è sempre quella. Abbiate pazienza: San Paolo, prima di diventare santo, non era forse un persecutore di cristiani? E Martin Lutero, prima di attaccare Sua Santità, non indossava la tunica di monaco agostiniano? Si cambia, vuoi per convinzione, vuoi per convenienza (e infatti i pm ogni tanto indagano), vuoi perché la legislatura ha da finire e gli stipendi non sono poi così malaccio. Molto, come disse con consueta maestrìa un grande della letteratura come Claudio Magris, «dipende dalla qualità della conversione: la Maddalena non disse mai parole contro le sue colleghe né pretese di presiedere un’associazione di vergini». E poi, scusate tanto, se uno come Consalvo, della famiglia degli Uzeda di Francalanza, protagonista dei Viceré di Federico De Roberto, reazionario e borbonico, diventa parlamentare di sinistra (correva l’anno 1882), perché stupirsi se qualcuno è oggi nuovamente Responsabile?