Matteoli e Forza Italia

RIDE di gusto Altero Matteoli, storico esponente del centrodestra italiana, tra i più ascoltati consiglieri del Cavaliere. «Si fermi. Berlusconi mi dà ragione, poi fa il contrario». Forza Italia: divisa tra un Nord a favore dell’accordo con Meloni e Salvini e un Sud contrario. (ride ancora di gusto) «E allora io che cosa c’entro? Io, […]

RIDE di gusto Altero Matteoli, storico esponente del centrodestra italiana, tra i più ascoltati consiglieri del Cavaliere. «Si fermi. Berlusconi mi dà ragione, poi fa il contrario».

Forza Italia: divisa tra un Nord a favore dell’accordo con Meloni e Salvini e un Sud contrario.

(ride ancora di gusto) «E allora io che cosa c’entro? Io, toscano della costa. Io, di Cecina. Quindi di centro… A parte le battute, tutto questo macello nasce da lontano».

Addirittura

«Giuro. Tutto nasce l’8 novembre quando Silvio Berlusconi va a Bologna, alla manifestazione indetta da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Che errore».

Perché, lei era contrario?

«Eh, direi! Mi raccomandai in tutti i modi: lascia perdere, Silvio. Lascia perdere, sei te il leader. Sei te che hai governato l’Italia per oltre dieci anni…».

Sei te che hai inventato il bipolarismo glielo ha detto?

«Certo. E invece…».

E invece?

«Andò in piazza Maggiore e si mise sullo stesso piano della Meloni e di Salvini. Maddai! L’uomo che era riuscito nell’impresa di riunire il centrodestra. Manco Alcide De Gasperi era stato così bravo. Bologna fu un errore gravissimo».

Però lei è tra coloro che avrebbero fatto l’accordo con la Meloni a Roma.

«Altro discorso. La politica è una scienza liquida. Se si scoprono degli spazi vengono coperti da altri. Quindi non ci sono, meglio: non dovrebbero esserci, discussioni. S’ingoia qualche amaro sciroppo e si corre col più forte. Uniti. Per vincere e ridare un governo alla città».

E invece…

«… invece abbiamo dato uno spettacolo che ha sfiduciato tanti nostri elettori. Il bello è che tutto questo caos nasce e cresce proprio in un momento in cui anche il centrosinistra – e sottolineo la parola anche visto che non nascondo le nostre enormi debolezze – è deboluccio e diviso. Ma le sembra possibile farsi sfuggire un’occasione così dopo che la sinistra ha devastato Roma dopo Mafia Capitale e schifezze simili!? Sono basito».

Perché ce l’avete così tanto con Guido Bertolaso?

«La sfido a duello se mi trova una sola parola d’insofferenza verso Guido. Lo conosco. Lo stimo. Siamo amici. Ma non è il candidato ideale. Detto ciò, va solo ringraziato per aver accettato l’ingrato compito. Ottimo sindaco sarebbe, ma non ottimo candidato…».

Allora Bertolaso è una fissa del Cavaliere.

«Mah… a me ha dato ragione anche sabato. Ci siamo sentiti alle una e poi ha fatto il contrario. Ciò detto, anche lì, Salvini e Meloni non sono stati molto limpidi. Ad Arcore, a casa di Silvio, hanno detto ‘va bene’. Poi, tornati a Roma, hanno cambiato idea. Il che accade perché tu Silvio, appunto, sei andato a Bologna alla pari degli altri».

Vabbè: e Marchini?

«Non lo conosco. Il profilo non era malaccio. Conosce la città. Non era dei ‘nostri’ e aveva preso le distanze dalla sinistra. Ma la Meloni, fin dall’inizio, non ne ha voluto sapere. Si è impuntata perché Marchini viene dalla famiglia di costruttori che regalò Botteghe Oscure al Pci».

Salvini porterà i giovanotti di Casapound in Parlamento.

«Macché. Bastano loro. Fanno i lepenisti. Vedrete, andrà a finire male, come Marine in Francia…».

Forza Italia è finita?

«Non sta tanto bene. Ma si chiami FI o in altro modo, il centro esisterà sempre…».

berlusconi bertolaso bologna CasaPound le pen. Marchini meloni Roma salvini