L’Eterna offesa

CON LETTERARIA erudizione potremmo cavarcela con un classicissimo «Tra color che son sospesi» (cfr. Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, canto secondo). Oppure con un «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi» (cfr. Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo). Sì, perché la vicenda romana della signora Paola Muraro, assessore all’Ambiente della giunta […]

CON LETTERARIA erudizione potremmo cavarcela con un classicissimo «Tra color che son sospesi» (cfr. Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, canto secondo). Oppure con un «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi» (cfr. Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo). Sì, perché la vicenda romana della signora Paola Muraro, assessore all’Ambiente della giunta guidata dalla signora Virginia Raggi, fotografa alla perfezione lo stato dell’arte del Movimento 5 Stelle. Paradosso dei paradossi – e con tutto l’ipergarantismo che ci contraddistingue – il caso-monnezza non è affatto nuovo. Non tanto per la questione in sé, quanto per la declinazione politica dei fustigatori grillini. «Sospesi», appunto. Immobili.

COSÌ come accadde all’inizio per Rosa Capuozzo di Quarto, Campania (lacrime e tragedie prima dell’espulsione). O per l’algido Federico Pizzarotti, di Parma, Emilia-Romagna («mo’ lo cacciamo, mo’ se ne va», ma sempre lì sta). O, ancora, per lo sfortunato Filippo Nogarin, Livorno, Toscana, anche lui sommerso dai rifiuti. E potremmo continuare. Un dato di fatto è certo: i grillini hanno coperto non uno spazio politico lasciato libero da un imbarazzante Pd e da un’inesistente Forza Italia, bensì una voragine. Ma il problema, e qui entriamo nell’erudizione popolare, è che «tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare». Prendete il caso capitolino. Quasi sette romani su dieci hanno votato per Virginia. Che, quindi, deve governare. Non è stata una vittoria a sorpresa, ma facilmente pronosticata. Però, giunti al dunque, Raggi che cosa ha fatto? Si è affidata, a parte un paio di nomi illustri, a personaggi inadeguati (dolce eufemismo) oppure pescati dal passato e chiaramente inadeguati. Per la serie: aiuto, non sappiamo dove mettere le mani. E così la città più bella del mondo (dopo Firenze, of course…) si trova coi topi che mordono le caviglie nel senso vero della parola dopo aver passato i fasti di Alemanno e Marino. Ora c’è la grana-Muraro. I grillini aspettano. Difendono. Sarà. Ci pare ardito però pensare che la signora in questione possa restare lì. A meno che, anche in questo caso, il famoso doppiopesismo non abbia la meglio. Con l’ennesimo schiaffo alla Città Eterna. Meglio: eternamente maltrattata.

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