La parola a Pannella

ROMA «QUANDO ho saputo di Berlusconi ho pensato allo scandalo di Enzo Tortora». Il leader radicale Marco Pannella è in Svizzera. Sta per essere ricevuto all’Alto commissario dei diritti umani dell’Onu. Addirittura le viene in mente Tortora? «Mi viene in mente il dramma della giustizia». Che sarebbe? «La politica è condizionata da sentenze manifestamente ingiuste». […]

ROMA

«QUANDO ho saputo di Berlusconi ho pensato allo scandalo di Enzo Tortora». Il leader radicale Marco Pannella è in Svizzera. Sta per essere ricevuto all’Alto commissario dei diritti umani dell’Onu.

Addirittura le viene in mente Tortora?

«Mi viene in mente il dramma della giustizia».

Che sarebbe?

«La politica è condizionata da sentenze manifestamente ingiuste».

Tutti facciamo errori.

«Certo. E dobbiamo umilmente ammetterlo. È chiaro che nella corporazione dei giudici esiste una minoranza agguerrita e in buona fede, per carità, che però sbaglia».

E quindi?

«E quindi dobbiamo fare in modo che prevalga un vero stato di diritto».

Grazie…

«No, un momento. Non ho detto una scempiaggine. Lo stato di diritto, come ci insegnano Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella che mai smetterò di ringraziare, è essenziale».

Arigrazie.

«Dico che ragion di Stato e di partito non si devono affermare come regole».

Alcuni sostengono che quella del Cavaliere è questione privatissima…

«Certo, in questi anni è continuata la vergogna!».

Quale?

«Di confondere problemi di costume con questioni pubbliche. C’è roba più seria e urgente per lo Stato italiano».

Va bene, però le polemiche sono state feroci.

«Nessun dubbio. Un dato su tutti mi sembra evidente. Gli anti-berlusconiani sono stati sputtanati. Anti-berlusconiani che io posso anche stimare, sia chiaro. Devono capire che lo Stato italiano deve rientrare nella legalità».

Vai, si ritorna alla ‘giustizia giusta’.

«Mai, noi radicali, l’abbiamo dimenticata».

Berlusconi è un perseguitato?

«Una componente persecutoria è innegabile».

I giudici ‘politicizzati’?

«Piuttosto l’obbligatorietà dell’azione penale. Vergogna!».

Perché colpisce Berlusconi…

«Maddai! Colpisce tutti. Il 35 per cento della gente che sta in galera viene poi dichiarata innocente».

L’accusa: i radicali hanno un feeling forte col Cavaliere.

«Coglioni!».

No, Pannella, non la metta così.

«Coglioni! Io non mi nascondo. Berlusconi ha firmato i nostri 12 radicalissimi referendum».

Ma perché si arrabbia?

«Perché è stato fatto tutto alla luce del sole. Berlusconi firmò pur riconoscendo che non avrebbe votato a favore per tutti e dodici».

E perché firmò?

«Perché tutti avevano diritto a pronunciarsi».

Vi ha sempre aiutato.

«Sin dal 1992-93. Poi non è più riuscito a far breccia nel potere partitocratico».

Insomma, non ne sbaglia una?

«Nooo. Ma rivendico appieno l’appoggio dei radicali».

La salute come va?

«Grazie a me si fanno nuove scoperte. I miei digiuni, l’autofagia, la longevità. Anche in questa do un contributo».

Autofagia: «Processo catabolico – evolutivamente conservato in cellule di lievito, piante e animali – che, a livello basale, rappresenta il principale meccanismo di regolazione del turnover dei componenti del citoplasma e di rimozione selettiva degli organelli danneggiati» (Dizionario Treccani).

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