Una protagonista assoluta: Roma. Una ‘lei’, precaria, affannata, con una vita un po’ così e ladra di piante (da cui il titolo del libro). Un ‘lui’, giornalista di anni 52, tradito dalla moglie e che, tra dosi forse troppo generose di alcolici e sigarette, vive da solo sempre più stufo del suo mestiere. Un vivaista, mentore e maestro della ladra di piante. Un cronista (meglio: un informatore) che forse sta invecchiando, ma che, nei momenti decisivi, c’è sempre perché la memoria rinasce. Un Michele, fidanzato inetto di lei presto (per fortuna…) fuori di scena. Ecco i protagonisti di questa (ottima) prova d’esordio, per Baldini&Castoldi, di Daniela Amenta. Ah, dimenticavamo: il libro è un romanzo giallo. All’apparenza. Pensate un po’: il delitto avviene a pagina 158 su 228 fogli. E, tutto sommato, è un delitto abbastanza banale e certo nessun lettore piangerà per la vittima (anche se, per carità, la morte non si augura a nessuno).

Il bello del libro sta nella descrizione delle paure e delle speranze dei protagonisti. E, più che altro, nel contesto. Roma è ‘pennellata’ a tinte forti e dolci al tempo stesso. Un esempio: «Un quartiere di lusso, secondo me più di lusso di tutti i quartieri di Roma. Perché è sottilmente snob, senza darlo a vedere (….) si chiama Monteverde Vecchio. L’aggettivo vecchio fa la differenza. Palazzi eleganti, ingressi col portiere, villette liberty e parallelepipedi blindati. E giardini interni invisibili alla vista. Qui, tra il Gianicolo e Villa Pamphili, Garibaldi fece la sua parte per cacciare i francesi e salvare la Repubblica romana. Ci abitavano Pasolini, Caproni, i Bertolucci, Gadda…».

Da contestare, invece, l’immagine che traspare ogni tanto della Capitale. Verrebbe da dire che tra Amenta e la città esista un rapporto di amore e odio. Ma sarebbe troppo facile. Diciamo però che definirla «questa città asfissiante così piena di sé» è un palese falso. Così come «una città triste, disperata, senza via d’uscita. Una città malata, mortifera». No, meglio dire che fuori «per fortuna c’era una luce accecante, nonostante fosse metà settembre. Una bella luce. Un’aria azzurra di vento che arrivava da ponente». Ecco, la vera Roma è questa. Solare e accogliente. Un po’ ventosa. E si sa che il vento porta novità. Come questo romanzo.

Daniela Amenta, La ladra di piante, Baldini&Castoldi