Il caso De Luca

IL SUO nome è Velardi, Claudio Velardi. Braccio destro di Massimo D’Alema secoli fa. Editore. Docente all’università. Grande esperto di comunicazione. Lui Vincenzo De Luca lo conosce bene: «Il presidente ha sbagliato. Di grosso. Premesso che dobbiamo aspettare per dare un giudizio sulla questione giudiziaria, dico che ha fatto un serio errore di comunicazione politica». […]

IL SUO nome è Velardi, Claudio Velardi. Braccio destro di Massimo D’Alema secoli fa. Editore. Docente all’università. Grande esperto di comunicazione. Lui Vincenzo De Luca lo conosce bene: «Il presidente ha sbagliato. Di grosso. Premesso che dobbiamo aspettare per dare un giudizio sulla questione giudiziaria, dico che ha fatto un serio errore di comunicazione politica».

Ci illumini.

«Questo collaboratore di De Luca è stato ‘attenzionato’ e poi incriminato ed è colpevole, dal punto di vista politico, di non aver detto nulla al suo superiore, cioè al presidente. Io lo avrei cacciato dopo tre secondi. Ma il governatore della Campania è colpevole a sua volta».

Di che cosa?

«Ma di aver mentito! Ha propalato una notizia falsa. Il collaboratore, a suo dire, sarebbe andato via perché troppo ‘impegnato’. Roba da non crederci. Insomma, avrebbe lasciato perché oberato dal lavoro. La classica pezza. Peggiore del buco».

Vabbè, chi non sbaglia?

«Vabbè, però non tutti sono politici di lunghissimo corso come lui e non tutti sono presidenti di Regione. Inoltre mi ha stupito assai il provincialismo di De Luca. Ha pensato di coprire l’errore come se amministrasse un paesello. Mentre sappiamo benissimo quanta eco ha avuto la sua avventura politica. Come ha potuto pensare di cavarsela così goffamente?».

Velardi,  anche  il  Pd  non  è  che  ci  faccia  un  figurone.

«Noooooooooo. Assolutamente. Deve dare un’immediata risposta politica. Spero ci stiano pensando».

Diciamo che questo Pd campano fa acqua da tutte le parti.

«Diciamolo pure. Ma non è che nel resto d’Italia il partito vada meglio…».

Prima la pagliacciata delle primarie. Poi qualcuno che ripropone l’‘usato sicuro’ alias Antonio Bassolino…

«Vero. Attenzione, però: Bassolino non è solo un’idea. Bassolino davvero potrebbe vincere alla grande. Farà un po’ quel che ha fatto proprio De Luca: sbaragliare il campo dai possibili avversari perché è l’unico in grado di organizzare consenso».

Questo partito dovrà pur darsi una regolata…

«Certo. Noi parliamo di Pd perché unico partito che continua ad avere un minimo di presenza sul territorio. Se però pensiamo agli altri, non è che le cose vadano meglio. Anzi. Esiste un vuoto totale e preoccupante».

E Beppe Grillo gode.

«Sì, eppure chi pensa che il problema stia lì sbaglia di grosso. Il vero dramma dell’Italia è che non esiste più il centrodestra. Se si rimette in piedi ritorna competitivo. E l’Italia sarà, finalmente, di nuovo bipolare. Certo, non con Matteo Salvini e Giorgia Meloni…».

bassolino de luca Pd velardi