Grillando

«BOCCHE cucite». «I malumori serpeggiano». «Boom di proteste fra i militanti». «A quanto si apprende». «Dov’è finita la trasparenza?». Ecco, mancano solo le «convergenze parallele» o «le piattaforme programmatiche» e, per un attimo, il vostro cuore si riconcilierà con la gioventù perduta, a quella Prima Repubblica così vituperata, ma, diciamocela tutta, così rimpianta. Un po’ […]

«BOCCHE cucite». «I malumori serpeggiano». «Boom di proteste fra i militanti». «A quanto si apprende». «Dov’è finita la trasparenza?».

Ecco, mancano solo le «convergenze parallele» o «le piattaforme programmatiche» e, per un attimo, il vostro cuore si riconcilierà con la gioventù perduta, a quella Prima Repubblica così vituperata, ma, diciamocela tutta, così rimpianta. Un po’ come scrive Pavese nei Dialoghi con Leucò: «Io non cercavo lei, ma me stesso» (cit. a braccio). E invece, no. È presente. È «attualità veloce» (cfr. Filippo Tommaso Marinetti, futurista). È lo stato di salute (malfermo) di chi della «trasparenza» o «casa di vetro» aveva fatto la sua bandiera. Proprio così: stiamo parlando dei grillini. Che sanno, non sanno, se so’ dimenticati, che sapevano ma lo hanno detto a qualcuno sì e ad altri no.

Parlando lo stesso linguaggio dei vecchi politici, cavalcano le (peraltro spelacchiate) praterie della politica in sella a ronzini stanchi e affamati. Esempio supremo, il simbolo della trasparenza: il blog di Beppe Grillo. Ci si aspetta una chiara presa di posizione subito, sin dall’apertura, sui disastri capitolini. Macché. «L’Euro è il problema dell’Europa» e giù dotta (si fa per dire) analisi sulle manchevolezze della moneta unica.

Di lato, l’annuncio del «Movimento Five Festival a Pescara il 16, 17 e 18 settembre». La batosta della Merkel. L’hashtag #Renzifissaladatadelreferendum. Non troviamo le scie chimiche. Sicuramente non è stato sufficientemente attento chi scrive. Che peccato, verrebbe da dire. Anche perché le contraddizioni (dolce eufemismo) di chi, parole di Grillo, doveva aprire il Parlamento «come una scatoletta», sono parecchie. A esempio, Virginia Raggi. Sparare sul primo inquilino del Campidoglio non sarebbe granché difficile.

Ma quando Federico Pizzarotti, primo cittadino di Parma, è stato sospeso, lei non ha mosso un dito a sua difesa. Anzi: «L’avviso di garanzia – scandì la Virginia – era noto da tempo a Pizzarotti. E lui ha pensato di nasconderlo. Avrebbe dovuto renderlo nodo. La trasparenza è importante». Dura e decisa ma giusta, dichiararono (più correttamente: «postarono») tutti i fans. Peraltro, il buon «Pizza» non se l’ebbe a male.

MEGLIO, la consorte del suddetto, la dolcissima Cinzia: «Conosco – scrisse («postò») un tizio che da tempo dice che fare il sindaco è un mestiere piuttosto duro, molto diverso dal fare opposizione. Continua a farlo, con passione dedizione per la sua città, senza risparmiarsi mai e senza chinare la testa. Coraggio, Virginia».

Coraggio ce ne vuole, in effetti. Per ora, la sindaca «posta» un pensierino battagliero sul blog di Grillo in cui, in sostanza, afferma che si va avanti e rivendica la nomina dell’assessore al Bilancio (il magistrato Raffaele De Dominicis) che, ovvio, «ha sempre lottato per la trasparenza».

MA LA PAROLINA magica si scontra coi comportamenti e provoca fratture. Cinguettano (cioè scrivono su Twitter): «I grillini sono talmente trasparenti che non si vedono» (e questo è lo spiritoso). Oppure: «Dovevate essere trasparenti tutti, invece nemmeno uno ha parlato, nemmeno uno è stato onesto con noi. Andate affa…».

IL PROBLEMA dei problemi è che le informazioni non circolano. Un vulnus gravissimo per chi predica trasparenza. Il Codice Etico parla chiaro. In Toscana: «L’attuale amministrazione della Regione Toscana è inestricabile (vabbè, l’infortunio linguistico capita a tutti, ndr) e sconosciuta ai cittadini. Noi vogliamo renderla trasparente». Il Lazio varò un codice di comportamento. Il punto 5 ha un titolo: Trasparenza. Ma si sa, che tra il dire e il fare c’è tanto di mezzo. Un po’ come accadde con la storia modello-supercazzola dei soldi restituiti. Tra scontrini mancati e ritardi siamo ancora lì a tentar di capire che cosa accadde. Addirittura è nato un sito (Ma quanto spendi) messo su da un ex della Casaleggio associati che accusa i grillini di aver tradito le loro origini. Maligno. Però, se potete, «loggatevi» e date un’occhiata. Interessante, non c’è che dire.