«BERLUSCONI? È la mascotte di Matteo Salvini». Raffaele Fitto, leader di Conservatori e Riformisti, area fuoriuscita da Forza Italia, oggi è a Roma. Appuntamento al Teatro Olimpico alle 10.30 perché, chiosa l’ex governatore pugliese, «per i liberali e i moderati serve un altro luogo rispetto alla piazza di Bologna».

Eccoci al punto. Preoccupato dal Carroccio e Casapound?

«No, non ci siamo capiti. A Bologna andrà in scena una legittima manifestazione di un partito. Il problema è un altro».

Quale, di grazia?

«Che Berlusconi salga sul palco e consegni FI, meglio: quel poco che ne rimane, a una forza politica come la Lega».

Vabbè, chiude un discorso.

«Non è vero. Non solo ‘chiude’ un percorso politico durato più di vent’anni, ma si consegna a un altro partito, a un’altra area che nulla ha a che fare con quella moderata e liberale».

Cerca di recuperare consenso.

«Ma non prendiamoci in giro. Macché recupero! Li vedete voi i dieci e passa milioni di elettori che in questi anni si sono rifugiati nell’astensionismo lasciando Forza Italia tornare a votare per uno schieramento la cui leadership è affidata per comizio a Salvini?».

Gli elettori di centrodestra non amano Renzi e Alfano.

«Infatti, sono delusi e sfiduciati dalla politica di questo governo. Il che non significa aderire acriticamente a parate come quelle di Bologna».

Paura che siano tanti, eh?

«Figuriamoci. Ho già detto che non contesto l’iniziativa in quanto tale. Dico che così il centrodestra resterà minoritario e all’opposizione per secoli… Purtroppo arriviamo sempre lì. A Berlusconi».

Per dire?

«Per dire che ha fatto l’ennesimo errore, questo credo fatale, degli ultimi anni. Non ne ha indovinata una. FI è sempre stata contro, non per. È incredibile la schizofrenia politica che anima Berlusconi».

Esempi?

«Non basterebbe tutto il QN. Basti pensare al Nazareno, al famoso Patto. Prima si vota la riforma costituzionale ed elettorale e poi si fa macchina indietro. Per la cronaca vorrei ricordare che noi, futuri Conservatori e Riformisti, eravamo nettamente contrari. Poi, si passa dal ‘soccorso azzurro’ a più di un provvedimento del governo alla manifestazione di Bologna. Si parla con Merkel di Europa e ci si abbraccia con la Le Pen e Salvini. Schizofrenia politica pura».

Secondo alcuni Salvini «buca» lo schermo.

«Ripeto: non è il leghista il problema».

E qual è?

«Consegnare la leadership a Salvini con una fretta incomprensibile. Sarà un chiodo fisso, il mio, ma le primarie sono il metodo migliore per scegliere gli uomini e discutere i programmi. La manifestazione sarà chiusa da Salvini. Non da Berlusconi. I toni saranno quelli che conosciamo. Toni che c’entrano poco assai con l’elettore moderato. Di più: toni e contenuti».

Conservatori e Riformisti: dove volete andare?

«Abbiamo appena intrapreso il nostro percorso per creare un centrodestra di governo. Sono reduce da Washington dove ho avuti importanti incontri con esponenti del partito repubblicano americano. Prima ero stato a Londra con i conservatori inglesi. Non abbiamo fretta. Noi costruiamo. Noi. Non consegnamo una tradizione ad altri che coi moderati nulla c’azzeccano…».