D’Arrigo e Guttuso

Il grandissimo D’Arrigo lo pubblicò nel 1975. Dopo, pensate un po’, circa vent’anni di gestazione. Ora, grazie a Sergio Palumbo, e grazie a un convegno all’ateneo di Messina, scopriamo che l’immortale “Horcynus Orca”, il romanzo di oltre mille pagine che ha affascinato tutti noi, nacque, nel suo primo abbozzo, nel 1948, in Sicilia. Ma il […]

Il grandissimo D’Arrigo lo pubblicò nel 1975. Dopo, pensate un po’, circa vent’anni di gestazione. Ora, grazie a Sergio Palumbo, e grazie a un convegno all’ateneo di Messina, scopriamo che l’immortale “Horcynus Orca”, il romanzo di oltre mille pagine che ha affascinato tutti noi, nacque, nel suo primo abbozzo, nel 1948, in Sicilia. Ma il bello è che fu il risultato di una collaborazione intellettuale con un altro mito della cultura italiana, il pittore Renato Guttuso.

La “scoperta” di Palumbo nasce da un’accurata analisi filologica dei testi dello scrittore e del pittore. Dall’epistolario emerge il comune impegno neorealista di rivisitare miti classici, leggende e racconti popolari legati al microcosmo dello Stretto. Protagonisti assoluti l’uomo e il riscatto degli umili lavoratori, nuovi eroi del tempo moderno. Nacquero così, tra il 1949 e il ’50, i due cicli di dipinti di Guttuso su pescatori, marine e scene di caccia al pesce spada. Contemporaneamente, germogliò in D’Arrigo l’idea di un romanzo il cui nucleo embrionale si può trovare in un articolo di un antico giornale dell’Isola del 25 settembre 1949. Poi, il progetto originario non fu rispettato, l’attenzione di D’Arrigo si concentrò sempre più sulla sperimentazione linguistica, sulla ricerca della parola.

PS Notizie come questa rinnovano la nostalgia per la magnifica Sicilia…

d'arrigo guttuso