NO, decisamente non la manda a dire. No, decisamente non usa concetti sfumati. Lei è Ida Magli, antropologa e filosofa italiana. E con lei cerchiamo di fissare alcuni paletti di discussione.
Si può parlare di ‘crisi dell’Occidente’?
«Il termine ‘crisi’ è già superato da tempo: l’Occidente (l’Europa) è in agonia. Sta morendo perché i suoi leader, politici, religiosi, intellettuali, vogliono che muoia e hanno fatto tutto il possibile per ucciderlo».
È corretta la definizione di «scontro di civiltà»?
«No, non c’è nessuno scontro di civiltà: l’Occidente non combatte affatto per difendersi, ma aiuta gli stranieri (stranieri in ogni senso: territoriale, fisico, linguistico, religioso, mentale ) a ucciderlo, favorendo le invasioni e inchinandosi di fronte all’Islam».
La frase: «Siamo in guerra». Giusta? Sbagliata? Semplificatoria?
«Sbagliata. E anche in questo errore si favoriscono i nemici perché in Europa le ‘guerre’ hanno le loro convenzioni: devono essere ‘dichiarate’, sono previste le ‘tregue’ e la loro durata. Il terrorismo è il contrario perché colpisce vigliaccamente, all’improvviso e ovunque, senza distinzioni fra militari e civili, fra adulti e bambini».
Ma l’Occidente non deve forse fare autocritica? In particolare sul mancato aiuto agli unici che hanno saputo contrastare le bandiere nere dell’Isis, cioè i curdi…
«Certo. Ma l’Europa segue gli Stati Uniti in tutti i loro errori. Se c’è una cosa che non sanno fare è la guerra: vincono solo quando e perché possiedono e mettono in atto forze immensamente superiori a quelle del nemico».
Ha ragione Assad ad accusare i francesi di essere stati precipitosi nell’individuare in Damasco ‘il nemico’ invece che un argine all’Isis?
«Sì. Ma mai i francesi sono stati guidati da politici tanto ignoranti e stupidi quanto quelli attuali».
Ritiene davvero che la nostra vita dopo le stragi sia cambiata?
«Forse in qualche comportamento esteriore, come il vuoto di piazza San Pietro intorno al Papa nel timore di attentati, ma non per una comprensione vera delle cause di ciò che è successo. Anche e soprattutto perché politici e giornalisti cercano di tenergliele nascoste, affermando che non è l’Islam a incitare i terroristi. Sia ben chiaro: è scritto nel Corano che bisogna distruggere gli infedeli».
Forse aveva ragione Berlusconi nel non voler abbattere i regimi dittatoriali (come nel caso della Libia con Gheddafi)…
«Aveva ragione, ma siccome si è affiancato ai francesi nel fargli la guerra e ha tradito anche personalmente la fiducia che in lui aveva riposto Gheddafi, è più colpevole di tutti».
Come dovrebbero cambiare le politiche sui e per i migranti?
«Chiudere tutte le frontiere, non soltanto dell’Europa, ma di ogni singolo Stato, non far entrare più nessuno, controllare quelli che sono già dentro respingendo tutti quelli che è possibile respingere. Bisogna capovolgere i presupposti di rispetto e di tolleranza predicati fino ad oggi dalla Chiesa, dai preti, dai politici. Sono i musulmani stranieri fra noi e non i cattolici stranieri in Italia. Siamo noi a dover salvare il cristianesimo, se vogliamo salvarlo, la Chiesa ha già tradito abbondantemente Gesù Cristo».
Ritiene possibile una soluzione a breve-medio periodo?
«Non sono in grado di fare previsioni attendibili. Sono certa, però, che o i nostri politici abbandonano l’Unione europea e la sua volontà globalizzatrice dedicandosi esclusivamente agli interessi dell’Italia, oppure i tempi della nostra libertà dall’Islam saranno brevissimi».