Buone notizie

Che bello cominciare l’anno con una buona notizia. A New York, Greenwich Village, riapre la prima libreria italiana negli Stati Uniti. Si tratta di Vanni, la cui data di nascita risale al 1894 quando il siciliano (di Caltagirone) Sante Fortunato Vanni si mise in testa di portare la nostra cultura oltreoceano. La notizia è di […]

Che bello cominciare l’anno con una buona notizia. A New York, Greenwich Village, riapre la prima libreria italiana negli Stati Uniti. Si tratta di Vanni, la cui data di nascita risale al 1894 quando il siciliano (di Caltagirone) Sante Fortunato Vanni si mise in testa di portare la nostra cultura oltreoceano. La notizia è di quelle che aprono il cuore perché, nella Grande Mela, negli ultimi anni c’è stata una vera e propria strage di librerie indipendenti. Si pensi solo alle mitiche Gotham e Coliseum, vittime della grande distribuzione o dell’on line. E’ per questo motivo che si parla di “miracolo della 12/a strada”. L’appuntamento è per fine gennaio, al numero 30 della, appunto, 12/a strada. Fondamentale l’apporto del Centro Primo Levi. Alessandro Cassin, direttore editoriale del Centro nonché figlio di quell’Eugenio Cassin che, con la piccola casa editrice Orion Press a Londra, pubblicò la prima edizione in inglese di “Se questo è un uomo” nel 1959, ci spiega l’obiettivo della ‘rinascita’: “Puntare i riflettori sulla storia dell’ebraismo italiano in America, ma anche resuscitare un mito”.

Già, il mito. Sante arriva a New York nel 1884. Siamo negli anni-clou dell’immigrazione italiana. E comincia la sua attività di stamperia-libreria al 548 West Broadway, come ci spiega Alessandra Baldini. Tra i libri venduti, un raffinatissimo vocabolario siciliano-italiano, classici della letteratura, cartoline, santini e via dicendo. Peraltro, il buon Vanni svolge anche una funzione sociale. Scrive lettere alla madrepatria per i nostri connazionali emigrati e analfabeti.

Arriviamo al 1931. Entra in scena un nuovo protagonista. Il suo nome è Ragusa, Andrea Ragusa. Viene dall’Italia. E’ un brillante consulente editoriale. Cambia anche l’indirizzo della libreria: passa a Bleeker Street. Poi nella sede attuale sulla 12/a. Ragusa è un personaggio molto interessante. Viene dalla magnifica scuola editoriale Fratelli Treves e arriva negli Stati Uniti con un’idea che definir coraggiosa è poco: vendere la Treccani oltreoceano. Ragusa pubblica inoltre libri in inglese di argomento rigorosamente italiano. La libreria diventa qualcosa di più di un “negozio” culturale, ma un vivace centro di riferimento per chi ama leggere e pensare. Stampa ben 138 titoli. Poi, la tragedia: viene ucciso in una rapina davanti alla libreria. E’ il 1974. Questo tempio della cultura italiana negli Usa passa nelle mani delle figlie Isa e Olga fino al 2004. Poi, il sipario cala.

Ora, la rinascita. Non resta, dunque, che brindare. E, se volete saperne di più, vi consiglio la lettura di un volume della fiorentina Polistampa uscito dieci anni fa: Andrea Ragusa editore-libraio italiano a New York dal 1931 al 1974.