Atene è un romanzo

«C’è un’afa prematura ed è la prima giornata veramente calda dell’estate. Non si muove foglia e già alle dieci si sentono i grilli. A ogni passo, aumenta lo smog. Il filobus è di quelli vecchi, gialli e senza aria condizionata. Davanti a me siede una grassona che agita spasmodicamente un ventaglio cinese…». Scena tipica di […]

«C’è un’afa prematura ed è la prima giornata veramente calda dell’estate. Non si muove foglia e già alle dieci si sentono i grilli. A ogni passo, aumenta lo smog. Il filobus è di quelli vecchi, gialli e senza aria condizionata. Davanti a me siede una grassona che agita spasmodicamente un ventaglio cinese…». Scena tipica di questi tempi. Scena tipica di chi è costretto, vuoi per lavoro vuoi per scarse risorse economiche, a restare in città. Ma questa è una città particolare. È Atene. E, per di più, è l’Atene prima della Grande Crisi. Impastata di caos e confusione. Di traffico opprimente. Di caldo appiccicoso. Che assiste, sbigottita, a un suicidio in diretta televisiva. Quello di Iason Favieros, ex militante rivoluzionario, messo in galera dal regime fascista dei colonnelli, che, una volta libero, ha costruito un’immensa fortuna economica. E non è il solo: in poco tempo, seguono il suo esempio un deputato e un giornalista.

Ma per nostra fortuna c’è, vigile e attento, il commissario Charìtos, campione, assieme a Pepe Carvalho e Salvo Montalbano, del giallo mediterraneo. Come si dice, «la polizia brancola nel buio». E la gente è attonita. No, ancora la crisi non è esplosa e, da par suo, il grande Petros Markaris ci guida attraverso i labirinti (gialli) della capitale greca. Ci si emoziona, ma non abbiam bisogno di particolari truculenti, nonostante gli assassini e gli assassinati. Sapete perché? Ce lo spiegò lo stesso scrittore: da noi – e con quel ‘noi’ intendeva i greci, gli italiani e gli spagnoli – non c’è necessità di tanto sangue ed efferatezze a differenza dei gialli scandinavi. Il motivo? Semplice: abbiamo avuto orrende dittature. Godiamoci questa Atene di qualche anno fa. Si spende poco. Si capisce molto.

Si è suicidato il Che, Bompiani, 10 euro

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