Archivi

Dunque, come accennavo nel post precedente, Usa e Vaticano dovrebbero (dovrebbero) aprire i loro archivi. Un’operazione che certificherà ancor più le nefandezze del regime dittatoriale argentino che massacrò un’intera generazione tra il 1976 e il 1983 (in pochissimi hanno pagato e in moltissimi se ne stanno tranquilli nelle loro case o, addirittura, passeggiano per le […]

Dunque, come accennavo nel post precedente, Usa e Vaticano dovrebbero (dovrebbero) aprire i loro archivi. Un’operazione che certificherà ancor più le nefandezze del regime dittatoriale argentino che massacrò un’intera generazione tra il 1976 e il 1983 (in pochissimi hanno pagato e in moltissimi se ne stanno tranquilli nelle loro case o, addirittura, passeggiano per le strade italiane!). A differenza del boia Pinochet (che spense il sogno cileno del socialdemocratico Salvador Allende nel 1973 con la morte, accertata, di 5mila cittadini), i carnefici di Buenos Aires – i desaparecidos furono circa 30mila – vollero dare alle loro infamità la dizione di “riordino nazionale”. Gli arresti, le torture, gli stupri e gli assassinii avvennero “di nascosto”, tanto che persino le forze di progresso nel mondo ebbero una percezione differita di quanto sangue veniva versato. Di solito accadeva di notte. Le auto degli sgherri del regime arrivavano a luci spente e, approfittando del buio, le vittime venivano rapite e portate in caserma. Dopo adeguato trattamento (non entro nei particolari delle nefandezze), la maggior parte di loro veniva narcotizzato e caricato su aerei. Poi scagliati dal cielo in mare. Gli archivi confermeranno quanto già acclarato dalla Storia e, probabilmente, serviranno a chiarire il ruolo di altri protagonisti. Dagli statunitensi al clero. Su quest’ultimo punto si sa che, sostanzialmente, si divise in tre correnti: i complici, i mediatori (ruolo ambiguo, ma che, probabilmente, salvò molte vite) e – minoranza assoluta – gli oppositori. Non resta che attendere. Per leggere ancor meglio uno dei periodi più spaventosi della storia del Novecento. Uno dei carnefici soleva dire: “Prima elimineremo i sovversivi, poi i loro collaboratori, poi i loro simpatizzanti, successivamente quelli che resteranno indifferenti e infine gli indecisi”. Oppure: “Solo Dio toglie la vita. Ma Dio è occupato altrove, e siamo noi a doverci occupare di questo compito in Argentina”.

Lo so, è difficile da credere. Ma è così. Parlare di “sonno della ragione” è un eufemismo.

 

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