A proposito di Matteo

Ironico tendente al sarcastico, questo pamphlet è un giochino divertente e molto, molto pop su Matteo Renzi. Assai godibile perché l’Autore è uno dei giovani leoni della critica letteraria, non un politologo: dalle Rime di Dante passa alle opere e ai giorni di Renzi. Il quale ne esce maluccio. Anche se Giunta avverte: «Le osservazioni […]

Ironico tendente al sarcastico, questo pamphlet è un giochino divertente e molto, molto pop su Matteo Renzi. Assai godibile perché l’Autore è uno dei giovani leoni della critica letteraria, non un politologo: dalle Rime di Dante passa alle opere e ai giorni di Renzi. Il quale ne esce maluccio. Anche se Giunta avverte: «Le osservazioni non hanno alcun rilievo politico riguardano solo il linguaggio». Non ci caschiamo, professore. Il libro non ingenera sospetti di anti-renzismo in un momento non facile per il presidente del Consiglio: è stato scritto quando non bastavano trombe (e tromboni) inneggianti alla “svolta” dell’ex primo cittadino di Firenze.

Il machete giuntiano si abbatte sul premier con eleganza: «Renzi non è populista nel senso che ascolta le parole che salgono dalla pancia dell’elettorato e le ripete, ma nel senso che descrive l’elettorato attribuendogli virtù che quello in realtà non possiede». Irresistibile la figura dell’intellettuale (idealtipo) che detesta il linguaggio renziano e dialoga con Giunta: «Quando in treno sento la voce dell’altoparlante che dice “concediti una pausa di gusto!” io penso a Matteo Renzi». Insomma, in queste 80 pagine si spende poco e si gode molto (antico modo di dire della campagna fiorentina).

giunta Pd renzi