La collega della redazione di Prato Chiara Agostini ha scritto un bellissimo articolo per un appuntamento da non perdere. Lo ripropongo integralmente e invito tutti i lettori a leggerlo (e magari ad andare a Prato martedì…)

Luis Sepùlveda, pluripremiato scrittore cileno, aprirà la rassegna «Uomini in guerra«, organizzata dal Centro Pecci e curata dal giornalista e saggista di origini polacche Wlodek Goldkorn. Martedì alle 18, lo scrittore cileno condividerà le proprie riflessioni, interrogandosi su come oggi la letteratura possa essere non solo uno strumento di racconto, ma anche un modo di denunciare la guerra, combinando realtà e finzione, emozione e indignazione, tramite il potere della parola. Gli incontri – tutti ad ingresso gratuito, negli spazi del Pecci – andranno avanti fino a febbraio, e affronteranno il tema del conflitto internazionale inteso come guerra terroristica, informatica e geopolitica.

Attraverso la stesura delle sue favole e la caratterizzazione dei suoi personaggi, – tra cui gli animali, che l’autore ama moltissimo – Sepùlveda ha da sempre individuato un modo per trasmettere ai lettori i valori a lui cari: l’amicizia, l’impegno politico e civile, il rispetto per gli uomini e la natura, la fedeltà.

L’incontro di martedì prenderà le mosse dalla nuova favola, “Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà”. I protagonisti del racconto, ambientato nel sud del Cile, sono un cane e un bambino indios mapuche, legati da un’amicizia profonda. E se nella favola compaiono uomini che non rispettano la natura e le sue creature, lo scrittore lascia spazio anche ai legami d’affetto che il tempo non può spezzare; un potere che, nella storia, si rivelerà funzionale al miglioramento delle persone, aiutandole a comprendere la complessità della realtà per ribellarsi alle sopraffazioni. L’incontro con l’autore, a ingresso libero, sarà trasmesso in diretta streaming sul sito www.centropecci.it. I prossimi appuntamenti di «Uomini in guerra« ospiteranno autori e giornalisti di fama internazionale. I

l 18 novembre sarà la volta di Lucia Goracci, inviata di guerra della Rai, che analizzerà le diverse modalità con cui la guerra viene raccontata al pubblico. David Grossman, ospite del 5 dicembre, rifletterà sul ruolo della poesia e della letteratura come reazione a qualcosa di innaturale come il conflitto. E ancora, il 19 gennaio, Marco Belpoliti affronterà il complesso universo di Primo Levi, rileggendo la sua personale visione della guerra, in un percorso che dall’antropologia arriverà alla chimica. L’ultimo incontro è con Donatella Di Cesare, con il momento della ricostruzione di Israele dopo Auschwitz.