Suarez, l’episodio che ha girato una stagione (per San Marino…)

Lo dice la storia, anche quella recente. I campionati, gli scudetti, si vincono con gli episodi a favore. E si perdono, per lo stesso motivo, sugli episodi contrari, sui “soffi” di vento. Pensiamo alla Coppa dei Campioni, il trofeo che ha preso la strada di Rotterdam. Il Neptunus, meglio ripeterlo, vince con pieno merito. Però […]

Lo dice la storia, anche quella recente. I campionati, gli scudetti, si vincono con gli episodi a favore. E si perdono, per lo stesso motivo, sugli episodi contrari, sui “soffi” di vento. Pensiamo alla Coppa dei Campioni, il trofeo che ha preso la strada di Rotterdam. Il Neptunus, meglio ripeterlo, vince con pieno merito. Però ci sono almeno due episodi, in gara-due, che girano la serie verso l’Olanda. E non solo perché si gioca nella tana dei tulipani. Il lancio pazzo di Raul Rivero (innervosito da alcune chiamate non proprio chiare da parte dell’arbitro) e l’errore (più che un episodio, un evento epocale) di Vaglio in fase di assistenza. Senza quei due episodi la Coppa (forse) avrebbe preso la strada della via Emilia.

Pensiamo, ora, a un episodio più recente. Non sappiamo ancora (non abbiamo la sfera di cristallo) se abbia svoltato, definitivamente, la stagione della Fortitudo Baseball. Sicuramente condiziona, e non poco, la stagione di San Marino, fuori dalla lotta per lo scudetto. Torniamo per un momento alla vigilia di Ferragosto. L’UnipolSai la sera prima ha perso con San Marino (terza sconfitta in fila, se ci mettiamo le due di Rotterdam) è ancora in testa, 7 vittorie e 3 sconfitte, ma sente, sulle spalle, il fiato di San Marino. San Marino ha un bilancio di 6 vinte e 4 perse, Rimini sta perdendo con Padova (perderà poi la serie) e rischia il ko definitivo. La Fortitudo, che non ha ancora smaltito le tossine olandesi, precipita sul 5-1 (5 errori in difesa, altro episodio da mettere in conto per una squadra che non ne aveva commessi tanti in tutto il campionato o quasi). E’ la parte alta dell’ottavo inning, si gioca al Falchi. Sul 5-1 forse San Marino si sente sicuro. Pronto, appunto, a staccare il biglietto del settimo successo, pronto ad appaiare la Fortitudo in testa alla classifica.

Sussulto d’orgoglio dell’UnipolSai che si porta sul 5-4, ci sono basi piene e due eliminati. Ma non entrano altri punti. Si arriva così all’ultimo inning. San Marino non segna, Morreale entra per difendere un punto di vantaggio che vale oro. Un eliminato Fortitudo, Ambrosino in base, un altro eliminato. Sarebbe sufficiente un altro “strikeout” per chiudere i conti e ritrovarsi in testa alla classifica, sognando, magari, l’indomani, a Serravalle, di completare l’opera e chiudere brillantemente la missione sorpasso.

Morreale ha un uomo in base e due eliminati: decide di giocarsi Cesar Suarez. La pallina va, vola. E’ il fuoricampo che decide gara-due. Vince la Fortitudo, l’episodio che affossa definitivamente San Marino. Doriano Bindi e i suoi ragazzi ancora non lo sanno, ma da quel momento solo sconfitte. Ancora con la Fortitudo, in gara-tre, tre volte in fila con Rimini. Sogni di scudetto addio. Un fuoricampo, un episodio. Un episodio che ha chiuso la corsa tricolore a San Marino. Vi sembra poco.?

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