Nanni e l’Unipol: abbattuto il muro

Le Asia Series forse non sono andate com’erano nei sogni della comitiva Fortitudo partita da Bologna con mille speranze. Non sono andate come voleva la Fortitudo perché a Taichung, alla fine, arrivano due sconfitte. Ma al di là del risultato c’è qualcosa di più. C’è l’ingresso di una squadra italiana, la Fortitudo Bologna, nel mondo […]

Le Asia Series forse non sono andate com’erano nei sogni della comitiva Fortitudo partita da Bologna con mille speranze. Non sono andate come voleva la Fortitudo perché a Taichung, alla fine, arrivano due sconfitte. Ma al di là del risultato c’è qualcosa di più. C’è l’ingresso di una squadra italiana, la Fortitudo Bologna, nel mondo dei professionisti. Ingresso agevolato dalla porta principale perché Marco Nanni e i suoi ragazzi sono stati accolti in pompa magna dai cinesi, giapponesi, coreani e australiani.

Una settimana tra campi curati con la massima perfezione, trasporti in pullman, visite guidate, conferenze stampa tra tanti giornalisti, impianti pieni.

La Fortitudo ha toccato con mano il paradiso del batti e corri mondiale, ha aperto una strada che, ora, potrà essere percorsa da altri club. A patto che abbiano la storia, il blasone, il prestigio e la credibilità della Fortitudo baseball di Stefano Michelini.

E’ mancata la ciliegina sulla torta, leggasi la vittoria, ma nessuno toglierà alla Fortitudo questo salto nella storia e nel futuro. La prima formazione europea a contatto con il magico mondo delle Asia Series era italiana. La prima formazione italiana dall’altra parte del mondo era di Bologna: la Fortitudo di Marco Nanni e dei suoi straordinari ragazzi.