Prendete qualche brivido, un pizzico di commozione, mescolate il tutto con maestria e otterrete una serata speciale, consumata nella sala del consiglio comunale, a Palazzo d’Accursio. Una serata speciale, firmata Martina Grimaldi. Martina, 25 anni, è stata la prima donna dello sport bolognese a ricevere il Nettuno d’Oro. Un premio mica da poco perché si tratta della più prestigiosa onorificenza che l’amministrazione comunale può assegnare a un bolognese.

E Martina fa parte di quella ristretta cerchia di bolognesi doc. Perché è nata qua, all’ombra delle Due Torri, perché è cresciuta alla Bolognina, perché ha preso casa sotto San Luca. Perché si allena allo Sterlino, dopo aver sperimentato anche la Vandelli, perché impazzisce per piazza Santo Stefano, perché non può fare a meno dei tortellini.

Ma non è questo il motivo per cui Martina è stata premiata. Martina ha ricevuto il premio dal sindaco, Virginio Merola, perché lo scorso anno ha vinto il mondiale di nuoto sulla distanza dei venticinque chilometri. L’ennesimo successo di una carriera (vincente) cominciata nel 2009 che non ha nessuna intenzione di accantonare.

Cerimonia semplice, ma toccante, perché Martina ha voluto accanto a se tutti i suoi amici e papà Pino (mamma Patrizia era impegnata e impossibilitata a essere presente). Perché Martina ha conquistato tutti, con il suo sorriso accattivante. Un sorriso che non è riuscito a celare né la timidezza di Martina né tantomeno i pensieri e le emozioni che ha vissuto in questa giornata. Un sorriso che è un esempio per tutti, giovani e meno giovani, perché Martina ha indicato un percorso. Quello che devono fare tutti, per vincere o, molto più semplicemente, per vivere. Imparare non solo ad avere dei desideri, ma imparare a sognare. imparare a soffrire, stringere i denti, quando le cose non vanno bene. Poi, in mezzo al suo sorriso rassicurante, anche il colpo a sorpresa. La timida Martina (classe 1988, come Federica Pellegrini, ma temperamento differente) che, dopo aver ascoltato le parole di Virginio Merola e dell’assessore allo sport Luca Rizzo Nervo, tira fuori il colpo a sorpresa. Un discorso scritto. “Doveva essere semplicemente il ringraziamento a tutti quelli che mi vogliono bene. Poi, parlandone con papà, mi sono resa conto che visto il contesto avrei dovuto fare qualcosa di più”. Così è arrivato il discorso con tanto di citazione per l’icona Nelson Mandela. “A  volte,  vengo  indicata  come un esempio per i ragazzi della mia età. In realtà  non so se lo sono, ma so quello che mi porto dentro. E’ un pensiero che  non  so esprimere se non usando le parole del grande Nelson Mandela: ‘Un  vincitore  è  solo  un  sognatore  che  non si è mai arreso’. E’ questo messaggio  che  vorrei  trasmettere  a tutti, un messaggio che assieme alla solidarietà  e  alla  fratellanza  può  davvero  fare  del  mondo  un mondo migliore. E’ con questo spirito e con tanta umiltà e con i piedi sempre per terra,  anche quando nuoto, che vado in giro per il mondo a far vedere come è fatta Bologna”.

Come vincere un campionato del mondo o una medaglia ai Giochi Olimpici. Un qualcosa che solo Martina, con il suo sorriso ma anche il suo carattere, è in grado di raggiungere.

Ps, per noi del Carlino, il premio a Martina, vale quantomeno doppio. Impossibile dimenticare come proprio un appello del responsabile della redazione sportiva del Carlino, Franco Caniato (andate a rivedere il Carlino dello scorso 31 luglio) mise in moto la macchina organizzativa che ha portato questo premio a Martina Grimaldi, la regina del nuoto di fondo.