Il pasticcio è servito

Coppa dei Campioni assegnata. Ma a tavolino, senza giocare. E’ l’ultimo colpo di genio della federazione internazionale che non è riuscita a mettere d’accordo quattro società di baseball (Fortitudo Unipol Bologna, Danesi Nettuto, Rouen Huskies e L&D Amsterdam, le quattro qualificate per una final four ormai cancellata). C’erano due date, per la final four, il […]

Coppa dei Campioni assegnata. Ma a tavolino, senza giocare. E’ l’ultimo colpo di genio della federazione internazionale che non è riuscita a mettere d’accordo quattro società di baseball (Fortitudo Unipol Bologna, Danesi Nettuto, Rouen Huskies e L&D Amsterdam, le quattro qualificate per una final four ormai cancellata). C’erano due date, per la final four, il 29-30 settembre, ma non c’era una sede.

E allora in assenza di accordi la federazione internazionale ha deciso di assegnare il trofeo alle vincitrici dei due gironi di qualificazione, Fortitudo Unipol Bologna e Danesi Nettuno. Un attentato al diritto sportivo (le vittorie si conquistano sempre e comunque sul campo, così come le sconfitte), l’uccisione (perdonate il linguaggio crudo) dei sogni di chi si lascia travolgere dalla passione per il batti e corri.

La federazione internazionale, la Ceb, potrebbe ancora tornare sui suoi passi, rivedendo il tutto e proponendo alternative credibili. Ma la figuraccia resta. E i dubbi sulle capacità di chi dovrebbe pensare alla promozione del prodotto baseball, rimangono.

Comunque vada a finire, più che una Coppa per tutti, una sconfitta per quanti amano questo sport. Come dice Marco Nanni, manager della Fortitudo Unipol Bologna, “le coppe e i trofei siamo abituati a giocarcele sul campo”. Da sottoscrivere.

Con una postilla: forse è il momento di dare maggiore potere agli uomini di campo, alle persone che realmente amano questo sport. Per ritrovare credibilità ed entusiasmo. Perché la coppa dimezzata e, per di più, assegnata a tavolino, è qualcosa che fa davvero male.

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