Fortitudo UnipolSai: la quindicesima volta consecutiva

Ai playoff, a due turni e mezzo dalla fine della stagione regolare. La Fortitudo UnipolSai di Stefano Michelini celebra con largo anticipo l’ingresso nei playoff. Lo fa dominando Rimini che sceglie, all’ultimo momento, di opporre i lanciatori italiani a quelli stranieri. Sicuro, il Rimini, di incassare almeno un pareggio nel doppio scontro con Bologna (ma […]

Ai playoff, a due turni e mezzo dalla fine della stagione regolare. La Fortitudo UnipolSai di Stefano Michelini celebra con largo anticipo l’ingresso nei playoff. Lo fa dominando Rimini che sceglie, all’ultimo momento, di opporre i lanciatori italiani a quelli stranieri. Sicuro, il Rimini, di incassare almeno un pareggio nel doppio scontro con Bologna (ma siamo così sicuri che Riccardo De Santis, Luca Panerati, Pietro Paolo Cadoni e Filippo Crepaldi accettino il ruolo di vittime sacrificali senza reagire con prestazioni ancora più convincenti di uno standard già alto?).

Fortitudo ai playoff per la quindicesima volta consecutiva. Da quando è iniziato il terzo millennio la Fortitudo non ha sbagliato un colpo. Preveniamo, in queste occasioni, le parole degli scettici. Innegabile che la Fortitudo non abbia ancora vinto nulla. Altrettanto vero che in talune occasioni pur avendo girato da prima, al termine della stagione regolare, non abbia poi chiuso i conti nel migliore dei modi (ma non dimenticate nemmeno l’esaltante rimonta dello scorso anno). Altre obiezioni: le squadre in fondo sono solo otto. Le migliori, più o meno, sono sempre quelle.

In realtà, dati alla mano, nel pacchetto dei migliori, nel terzo millennio, oltre alla Fortitudo troviamo Rimini, San Marino, Parma, Grosseto, Nettuno. Se fate la somma delle migliori otterrete il numero sei. Bene, la Fortitudo è sempre stata tra le prime quattro. E lo ha fatto, lo ricordiamo soprattutto agli scettici – a quelli che a un certo punto della stagione pensavano che questa Fortitudo, per l’inizio un po’ balbettante (ma era la prima partita) di Fleming, non ottenesse nemmeno la post-season – senza essere la società più ricca. La Fortitudo di Stefano Michelini, Luciano Folletti, Christian Mura e Marco Nanni è un club solido che non fa mai il passo più lungo della gamba. Spende quello che ha in cassa (non tantissimo), ma lo spende bene. Seguendo per di più un progetto serio. Un gruppo di italiani potenziato di anno in anno e un gruppo di stranieri che a Bologna si sentono a casa. Nessuna magìa, tanto buon senso. E allora adesso, indipendentemente da come andrà a finire la stagione (c’è anche una finale di Coppa dei Campioni da onorare) tutti in piedi per la Fortitudo. Quante altre squadre, a Bologna, possono vantare quindici playoff consecutivi nel terzo millennio?

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