Tutti in piedi, entra la Fortitudo Unipol Bologna. Magari questo grido lo si può sentire al Gianni Falchi. A metà novembre potrebbe echeggiare anche a Taichung, nella Cina Taipei. Proprio così: per la società di Stefano Michelini (un presidente sempre bravo a guida di un consiglio direttivo che riesce a disimpegnarsi nel migliore dei modi in un mondo alle prese con una pesante crisi) si spalancano le porte della Asia Series. Succederà, per essere precisi, dal 15 al 20 novembre. Che cosa ci azzecchiamo, noi europei, anzi, italiani, con le Asia Series?
Semplicemente gli asiatici hanno deciso di aprire anche alla formazione campione d’Europa e chi, meglio della Fortitudo Unipol di Marco Nanni che da due anni vince la Coppa dei Campioni? Un bel riconoscimento per due motivi. Il primo, ovviamente, è egato al prestigio che una convocazione del genere comporta.
Il secondo motivo, forse, è ancora migliore perché dall’altra parte del mondo sono convinti che la macchina organizzata della Fortitudo Unipol sia in grado di mettersi in moto in poche ore, nonostante la stagione in Italia sia finita, nonostante Marco Nanni e i suoi ragazzi fossero, di fatto, appena andati in vacanza.
Un bel premio per la società biancoblù che, da diversi anni, si impegna, si sbatte e lotta per diventare sempre più grande. E sotto un certo punto di vista questa chiamata è ancora più bella perché arriva nel sessantesimo di vita dell’Aquila. E, avviso a quanti stanno completando un nuovo volume sulla vita, tenete qualche pagina o meglio ancora, un intero capitolo perché la Fortitudo Bologna, targata Unipol, è stata chiamata a far parte dei grandi del batti e corri mondiale
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