Un’annata così non se la dimenticherà tanto facilmente. La stagione delle prime volte per Marco, che già era stato il primo italiano a superare un turno di playoff, nella Nba, con la maglia dei Bulls di Chicago. Primo italiano a vincere la gara del tiro da tre punti in occasione dell’All Star Game, primo azzurro a conquistare la finale. E, da lì, a cascata – il Trio Medusa ci ha costruito anche un gustoso tweet – il primo italiano, in finale, a segnare da tre, da due, ai liberi. E ancora a conquistare un rimbalzo, a recuperare un pallone, a perderne un altro, a commettere un fallo, a subirne un altro. Gli è mancata solo la partenza nello starting five ma se, come speriamo, Beli resterà a lungo nel Texas (ha comunque un altro anno di contratto a tre milioni di dollari), vedrete che coach Pop, al secolo Gregg Popovich, gli regalerà anche questa soddisfazione Tanti tabù infranti da Marco Belinelli per il quale si prospetta un periodo particolarmente intenso. Lo aspetta, per esempio, la sfilata per le strade principali di San Antonio. Lo aspettano, per premiarlo, i primi cittadini di Bologna e San Giovanni in Persiceto.
Noi, invece, aspettiamo che l’esempio lanciato nei mesi scorsi dal presidente della federbasket Petrucci venga raccolto e, se possibile, imitato. Petrucci e la federbasket hanno eletto Beli come ambasciatore dei canestri nel mondo. La “cartola” da “cinno” ce l’ha, lo sguardo furbo e simpatico pure: cosa aspettiamo per lanciare un nuovo corso che abbia i lineamenti del Marchino da San Giovanni in Persiceto. Intanto il premier, Matteo Renzi che pure a pelle sembra più calciofilo che cestofilo, lo ha subito chiamato, dopo averlo citato come esempio, per complimentarsi. Marco Belinelli, il new italian Style, un’altra scommessa da vincere.
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