Era nell’aria, d’accordo. Ma rivedere in autunno LeBron James, il Prescelto, con la maglia di Cleveland farà un certo effetto. E non solo perché, nel 2007, con quei colori addosso, il Prescelto disputò una finale Nba con i San Antonio Spurs con i quali, a questo punto (relativamente alle finali Nba), il bilancio è di una vittoria a fronte di due sconfitte. LeBron che torna sui suoi passi. Qualcosa che dimostra, una volta di più, quanto la Nba sia lontana dal nostro basket, quanto gli americani siano differenti dalla mentalità di noi italiani.

Quattro anni fa LeBron aveva scelto Miami: dove avrebbe conquistato quattro finali consecutive e due anni. Aveva lasciato “casa sua” con l’etichetta di traditore. Proprio così. Magliette bruciate, accoglienze “dure” (come possono essere dure nella Nba, dove non ci si picchia e non si registrano invasioni), l’etichetta di traditore e una lettera durissima del proprietario dei Cavs. Lettera che, fino a poco tempo fa, si poteva trovare sul sito di Cleveland. Lettera che è stata misteriosamente (mica tanto misteriosamente, vista la scelta del Prescelto) cancellata da qualche giorno. Una retromarcia clamorosa, da parte del giocatore, ma anche dei tifosi, poi acerrimi nemici e ora di nuovo tifosi. Pronti a gettarsi ai piedi del Prescelto.

Come andrà a finire? Beh, intanto Cleveland si sta potenziando (e gratta gratta si scopre che, almeno sulla carta, potrebbe essere anche più forte dei Miami che LeBron ha appena lasciato… siamo sicuri che sia solo una scelta di cuore?) e potrebbe davvero diventare la squadra da battere a est. E’ la Nba, baby, che comincerà a vendere nuove magliette. Da quelle con la scritta “traditore” di quattro anni fa, a quella con l’etichetta “perdonato”.

Tra i tanti rebus da decifrare, però, ci sarà almeno una certezza. La permanenza a San Antonio di Tim Duncan e Gregg Popovich sono una garanzia. Non del fatto che gli Spurs continueranno a vincere perché il gruppo, comunque, sarà più vecchio di un anno. Ma del fatto che ci sarà sempre una squadra capace di giocare a basket, di giocare bene e di farci innamorare (del gioco). Il Re ha deciso, ma lunga vita agli Spurs dell’ex agente della Cia Gregg Popovich