La stagione del batti e corri non è ancora cominciata: ma le premesse non sono delle migliori al punto tale da pensare a un passo indietro di tutto il movimento. E’ vero che la crisi economica sta investendo tutti gli sport, ma quando i soldi scarseggiano bisogna armarsi di tante idee. Idee per restare in linea di galleggiamento, in attesa di tempi migliori.
Invece il campionato ha perso una formazione storica qual era Grosseto, arrivando comunque a dieci unità con gli inserimenti di Reggio Emilia, Arezzo (che giocherà a Firenze) e Ronchi dei Legionari. Passare da otto a dieci squadre è senz’altro un segnale positivo, ma diminuire il numero delle partite del weekend, da tre a due, no. Giocare due partite costringerà tutti i club a rivedere le proprie strategie. A tagliare, per esempio, il proprio parco lanciatori. Ma questo taglio sarà pagato a caro prezzo quando le migliori formazioni di casa nostra dovranno confrontarsi con i club europei, giocando magari cinque gare in una sola settimana. Come si concilierà, questo, con la riduzione in un certo senso obbligata del numero dei lanciatori vista la diminuzione delle gare per ogni weekend?
Una scelta che potrebbe penalizzarci in campo europeo, proprio nell’anno in cui, 2012, siamo diventati campioni d’Europa sia con un club (la Fortitudo Baseball) sia con la Nazionale.
Un passo indietro, sperando, per il bene del baseball azzurro, di essere smentiti quanto prima da una crescita ulteriore.
Ps Perché è già stata definita la data della finale di Coppa Italia 2013 se non è ancora stata disputata la finale Rimini-Fortitudo Bologna valida per il trofeo, non ancora assegnato, pur avendo individuato le due finaliste, del 2012?