Baseball, il passo del gambero

In piena finale scudetto e durante la Coppa Italia forse è opportuno fare un paio di considerazioni. Perché se quello che è fatto non si può cambiare, forse si può imparare dagli errori per migliorare il futuro. Di che cosa stiamo parlando? Di alcune regole che, crediamo, non solo siano opinabili, ma addirittura deleterie. Da […]

In piena finale scudetto e durante la Coppa Italia forse è opportuno fare un paio di considerazioni. Perché se quello che è fatto non si può cambiare, forse si può imparare dagli errori per migliorare il futuro.

Di che cosa stiamo parlando? Di alcune regole che, crediamo, non solo siano opinabili, ma addirittura deleterie. Da che mondo e mondo, anche se molti sport hanno inserito i playoff (dove si riparte da zero o quasi), c’è il massimo rispetto per chi ha vinto la stagione regolare. Trionfare in una regular season non significa cucirsi uno scudetto sulle maglie ma, comunque, in qualsiasi disciplina, dà diritto a qualche piccolo vantaggio.

Bene, nel baseball tutto questo non succede. Meglio: accade l’esatto contrario. Chi domina viene poi inspiegabilmente (perché?) penalizzato. Pensiamo alla formula playoff: le prime due partite (semifinale e finale) vengono giocate nell’impianto della squadra peggio classificata. Con il risultato che basta un piccolo calo di tensione per punire chi, fino a quel momento, ha comandato.

E in Coppa Italia? Perché il campo della semifinale deve essere deciso per sorteggio? Risposta fin troppo semplice, perché il regolamento lo prevede. Ma non è sempre detto che i regolamenti siano giusti. Secondo noi, almeno questa norma è da rivedere. La Fortitudo Bologna ha vinto la regular season, eppure deve giocare a Nettuno, per sorteggio, la semifinale.

Ultima considerazione, infine, sugli orari delle gare. Da tempo ci battiamo perché si anticipi l’orario di inizio affinché i giornali possano seguire le partite. E invece gli orari vengono decisi in base alle esigenze televisive.

Gelosia di bassa lega tra media differenti? Beh, il discorso è semplice. Se le partite fossero trasmesse in diretta la tivù dovrebbe avere la precedenza. Ma se io faccio giocare una partita alle 20,30 o alle 21 e poi comincio a trasmetterla, in differita, e con molta calma, un’ora più tardi…

Beh, la risposta forse già la conoscete.