Sì, proprio così, Massimiliano Allegri deve prendere esempio dal baseball. Il motivo? Nessuna ironia: il doppio colpo di Toni non lo ha messo strikeout, ma il rischio è grosso.

E allora, appunto, prenda esempio dal batti e corri. Nel baseball vince, spesso e volentieri, chi è più bravo in difesa. Nel baseball potete avere anche il battitore più preciso e potente. Ma, il battitore, è da solo, contro una difesa composta da nove elementi e un lanciatore che, per certi versi, potrebbe essere paragonato al “libero” di antica memoria. Già, il libero, l’uomo capace di raddoppiare e sbrogliare le situazioni più difficili.

Certo, il bomber ha le copertine e i titoloni. Perché il bomber, per definizione, è bello, amato dalle donne e dalle folle. Ma se si vuole vincere – non solo nel baseball – bisogna essere bravi in difesa. Portare il numero degli errori vicino allo zero. E allora, anziché Honda (ma un giapponese che faccia la differenza, con tutto il rispetto per quel paese e Zaccheroni che è il ct di quella nazione, si è mai visto?), Balotelli o El Shaarawy, Allegri e il Milan pensino alla difesa.

In fondo basta tornare indietro nel tempo, nemmeno tanto, per rendersene conto. Il Milan più bello degli ultimi anni aveva una difesa così bella ed efficace che, paradossalmente, non aveva nemmeno bisogno del portiere. Tassotti, Baresi, Costacurta e Maldini.

Bella difesa, costruita senza nemmeno spendere troppo. Perché Baresi, Costacurta e Maldini (e pure Filippo Galli) erano nati e cresciuti a Milanello. E Tassotti, pescato giovanissimo nella Lazio, non era poi nemmeno costato una follia.

Non è questione (solo) di ingaggi e di budget, è questione anche e, soprattutto, di saper spendere.

Se Allegri e il Milan vogliono andare lontano lascino perdere Honda (battutaccia: noi siamo pure Ducatisti…) e pensino alla difesa. Il Milan più vincente, anzi, quello definito degli Invincibili, aveva una difesa di ferro. Ma Galliani e lo staff dirigenziale rossonero sembrano averlo dimenticato.