Ci sono molti modi di uscire dal palcoscenico della Silicon Valley. C’è chi si è ritirato, a poco più di 50 anni, per tentare di salvare il mondo (Bill Gates, che qualche anno fa ha lasciato Microsoft per dedicarsi alla Gates Foundation); chi è stato cacciato dalla sua stessa azienda, per tornare 10 anni dopo a salvarla, diventare una icona mondiale (Steve Jobs, morto a ottobre dopo aver lottato dal 2004 con un tumore al pancreas) e chi invece vede la sua creatura raggiungere la vetta e declinare poco a poco, decidendo di uscire mestamente di scena. E’ la sorte di Jerry Yang, che con David Filo aveva fondato Yahoo! diciassette anni fa. Correva l’anno 1995 e internet era un universo sconosciuto al grande pubblico, almeno fuori dagli States (per chi non ne ha memoria, ricordo che i file si passavano da un computer all’altro su dischetto e la musica si ascoltava sul walkman. Diciassette anni che valgono un’era geologica).

Prima dell’arrivo di Google, Yahoo! è stato per anni “il” motore di ricerca a cui ha affiancato man mano servizi di posta, news, ecc. Poi scelte sbagliate e occasioni mancate innestano la parabola discendente, che è diventata negli ultimi anni è diventata una corsa nel precipizio, senza nemmeno cogliere la via di fuga data dalla possibile acquisizione da parte di Microsoft.

Jerry Yang, che ha meno di 40 anni, lascia “per seguire altri interessi”. Forse fonderà una nuova società, cercando una seconda ‘idea vincente’. Oppure si godrà il corposo gruzzoletto di azioni e investimenti. In ogni caso, Yahoo farà una fine con cui Yang non avrà più nulla a che fare.

Nulla e nessuno durano per sempre: men che mai nella Silicon Valley.